- Il conduttore 67enne è totalmente dalla parte del ‘papà’ di Striscia la Notizia
- “Non avrebbe mai chiesto un consiglio”, dice sull’ideatore del tg satirico
Gerry Scotti non si fa alcun problema a dirlo. Sta dalla parte di Antonio Ricci. Commenta i fuorionda di Andrea Giambruno, svelati da Striscia la Notizia, e parla delle decisioni prese dall’ideatore del tg satirico di Canale 5. Al settimanale Oggi il conduttore 67enne dice la sua sulla questione che ha infiammato i media nei giorni scorsi, la stessa che ha portato alla rottura sentimentale tra il giornalista 42enne e la premier Giorgia Meloni, 46 anni, dopo 10 anni insieme e una figlia, Ginevra, di 7 anni.
Gerry conosce bene Ricci, da anni è uno dei conduttori di Striscia, spesso in coppia con Michelle Hunziker. Quando gli si domanda cosa pensi del ‘caso’, replica: “Ricci non avrebbe mai chiesto un consiglio. Nel caso, gli avrei detto di mostrarli, proprio come ha fatto con tutti, compreso il sottoscritto”. Del resto per il buon Antonio le registrazioni di ciò che arriva negli uffici in “bassa frequenza” non sono certo una novità. Anzi. E’ uno strumento utilizzato da anni dal team che lavora al tg satirico, tra quelli più temuti da tutti i professionisti che lavorano a Mediaset.
Ricci al Corriere della Sera, nei giorni scorsi, sui fuorionda ha detto: “Risalivano a giugno, la data è facilmente deducibile dall'immagine che si vede dell’incidente di Casal Palocco. Striscia però era in vacanza. Solo a fine settembre li ho visti. Nel mio cuore fanciullo, anche un po’ gitano, mi sono detto: il soggetto potrebbe fornire qualche altra chicca. Quindi ho deciso di aspettare che facesse qualcosa di peggio. Ma da allora non ha fatto più niente, non si è espresso...".
E’ stata l’intervista di Giambruno a Chi a far decidere Ricci di mostrare i fuorionda. Nessuno poteva bloccarlo: “Ma come potevano? Nessun dirigente Mediaset mi chiama perché hanno paura che li registri. Si buttavano in mezzo alla regia? Chiamavano i Carabinieri? Io poi, per evitare eventuali intercettazioni e rotture di scatole, avevo preparato un finto copione, che poi all’ultimo ho sostituito con quello vero”.