- Alla kermesse di Atreju si scaglia contro il modo in cui vengono trattati i turisti nel Bel Paese
- L’imprenditore 73enne categorico: “Io che non vivo in Italia posso dare un giudizio e dico quello che penso”
Flavio Briatore è un fiume in piena alla kermesse di Atreju, il suo è uno sfogo molto sentito: si scaglia contro il modo in cui vengono trattati i turisti nel Bel Paese. “In Italia abbiamo la cultura di fregare la gente, i nostri alberghi fanno schifo, Grecia e Turchia ci sorpassano”, sottolinea.
“Il turismo si deve insegnare alle elementari perché è la più grande azienda che abbiamo in Italia. Ma perché la gente non viene da noi? Ogni volta che cerchiamo di fare gli investimenti è una follia: permessi e contro-permessi, commissioni formate da gente che è contro le imprese. Tutte queste commissioni, enti e sigle, sono tutti contro. Loro sperano che tu non apra mai”, esordisce il 73enne.
Poi Briatore aggiunge: “Già per un italiano si fatica a capire, ma se viene uno straniero gli sembra un manicomio. Ora però finalmente abbiamo un ministero. Ma dobbiamo trattare meglio i turisti. E poi abbiamo degli alberghi che fanno schifo. Io che non vivo in Italia posso dare un giudizio e dico quello che penso. Ognuno di noi si deve prendere le sue responsabilità”.
“Perché la Grecia e la Turchia ci sorpassano? Qui lo sci d’acqua non si può fare, ci vuole la patente pure per mangiare una focaccia. L’Italia è il Paese in cui i turisti stanno meno perché li fregano sempre - continua l’ex manager di Formula Uno - Abbiamo quella cultura di fregare la gente, tanto dicono: ‘questo è arrivato dalla Polonia, viene due giorni e non lo vedo più e il cappuccio invece di 5 euro lo faccio pagare 10 euro, gli do la mer*a da mangiare, tanto non lo vedo più, vaffancu*o’”.
“Non dimentichiamo che abbiamo 7 mila chilometri di costa e non abbiamo una bandiera welcome perché pensano che chi ha le barche sia un evasore fiscale. Io sono il classico esempio, mi hanno rotto le pal*e per 10 anni, poi mi hanno assolto, perché sembrava che avessi rubato chissà che cosa. Il turismo nautico è un turismo che l’Italia abbandona: i comandanti si parlano, dicono non andate in Italia. Per questo la Grecia e la Turchia ci sorpassano”, prosegue ancora. Lui ha la ricetta giusta: “Dobbiamo avere un turismo che lasci del denaro sul Paese: un turismo ricco lascia un indotto, un turismo povero porta via la roba a te. Dobbiamo pensare quale turismo vogliamo e semplificare tutto, gli alberghi devono essere ristrutturati. Abbiamo degli alberghi che fanno schifo in Italia”.