Una parterre degno della notte degli Oscar, anzi dei David di Donatello, i prestigiosi riconoscimenti al cinema italiano. Tantissimi gli attori presenti, per celebrare degnamente la serata presentata da Pippo Baudo con l'aiuto di Serena Autieri.
Già il red carpet promette scintille. Arrivano elegantissimi Giada e Patrizia de Blanck, Carlo Verdone con il figlio Paolo, Luigi LoCascio, Silvio Muccino con la fidanzata Giorgia, Marco Marzocca, Pupi Avati, Andy McDowell, Jasmine Trinca, Sonia Bergamasco, Violante Placido, Aurelio De Laurentiis e Giovanni Veronesi con le mogli, Sergio Castellitto con la moglie, l'affascinante Margaret Mazzantini.
Dentro il Palazzo dei Congressi di Roma il gala inizia tra l'emozione dei presenti. Purtroppo, a macchiare la felicità e la perfezione dell'evento, arrivano i drammatici aggiornamenti sulla situazione in Iraq. Ci pensa un irresistibile Benigni, chiamato a consegnare il premio alla carriera a Steven Spielberg: "Sono lieto di essere qua,purtroppo le notizie che giungono dall'Iraq non sono belle. In questa concomitanza orrenda voglio mandare un saluto alle famiglie dei nostri connazionali. Gli artisti sono forse più responsabili dei politici, perché i terroristi vogliono distruggere non l'occidente, ma l'oriente, che è una terra e una cultura meravigliosa. Quando sono in crisi il cinema, l'arte, la pittura vuol dire che non stiamo bene di salute. Quando c'è un ammanco di felicità, che solo i sogni possono dare, accadono le guerre. Bisogna essere grati a chi ci dà questo apporto di felicità, ed è importante essere qui perché la guerra è proprio il contrario dell'arte, la guerra è stupida e volgare, l'arte è poesia e vola più alta di tutte".
Il comico toscano continua esaltando il lavoro del regista di "E.T.": "Spielberg sogna per noi, ci fa vedere i suoi sogni, fare l'elenco dei suoi film è come fare l'elenco dell'orto, perché i suoi film sono parte della natura, fanno bene alla salute. E' il più grande sognatore dei nostri tempi".
E Steven arriva sul palco a ritirare il premio, sorridente e commosso. Le sue prime parole sono di condoglianze per le vittime italiane in Iraq: "Sono un regista che sogna per vivere, questo è il mio lavoro. ma non ho molti bei sogni, molti dei mie sogni hanno le lacrime agli occhi. Non sono un politico, ma ho l'impressione che questa guerra in Iraq non sia stata fatta per necessità, ma per scelta, e questo mi rattrista. Tuttavia siamo qui stasera, come si dice The show must go on, lo spettacolo deve andare avanti, e sono qui non solo per prendere questo premio, ma per il fatto che il periodo d'oro del cinema italiano mi ha ispirato da quando ero piccolissimo. Ho avuto meravigliosi genitori ma anche dei padri come Fellini, Rossellini, De Sica, e un grandissimo fratello come Benigni. Noi registi del cinema siamo sulle spalle dei giganti e il vostro cinema ha prodotto alcuni dei colossi di tutta la storia del cinema".
Parole che pesano come macigni, parole sentite, belle e colme di significato. L'atmosfera è tesa, a tal punto che, poco dopo le 23 Pippo Baudo decide d'interrompere la messa in onda: "D'accordo con il direttore Fabrizio Del Noce abbiamo deciso di interrompere la diretta tv. Continueremo comunque la cerimonia di consegna che andrà in onda registrata sabato prossimo".
La gravità della situazione ormai è evidente, ma la cerimonia di consegna continua.
E' "La Meglio Gioventù" di Marco Tullio Giordana a trionfare con sei statuette assegnate, tra cui miglior regia, miglior film e migliore sceneggiatura. Sergio Castellitto e Penelope Cruz vincono come migliore interpretazione maschile e femminile per "Non ti muovere". Tre David (scenografia, costumi e effetti speciali visivi) ad Ermanno Olmi per "Cantando sotto i paraventi". Rimangono a bocca asciutta, nonostante le dodici candidature, Veronesi e Silvio Muccino con "Che ne sarà di noi".
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Foto: E.Rossi © Gossip.it