Tanti buoni film e, purtroppo, nessun italiano premiato. Il 59° Festival di Cannes ieri sera è giunto al termine. Il palmares è ricco e, in qualche modo, ha soddisfatto pubblico e giurati.
La Palma d’Oro, a sorpresa, è andata a “The Wind that Shakes the Barley” di Ken Loach. Il quotatissimo “Volver” di Pedro Almodovar si è dovuto ‘accontentare’ di essere premiato per la migliore sceneggiatura e le migliori interpretazioni femminili. Sì, perché a tutte le attrici del film, Penelope Cruz, Carmen Maura, Lola Duenas, Bianca Portillo, Yohana Cobo, Chus Lampreave, è stata assegnata una Palma d’Oro complessiva per la loro bravura in una pellicola decisamente corale.
Miglior regia quella di Alejandro Gonzales Inarritu per “Babel”; migliori attori eletti (anche qui in un premio complessivo) Jamel Debbouzze, Samy Naceri, Sami Bouajila e Roschdy Zem per “Indigenes” di Rachid Bouchareb; Gran Prix assegnato a “Flandres” di Bruno Dumont, Premio della Giuria vinto da "Red Road" di Andrea Arnold.
Nei cortometraggi, Palma d’Oro a “Sniffer” di Bobbie Peers; Gran Premio a “Primiera Nieve” di Pablo Aguero; Camera d’Or per la migliore opera prima a “12:08 a l'est de Boucarest” (titolo originale 'A fost sau n-a fost?') di Corneliu Porumboiu.
"Quanto dolore per Sorrentino! Ho sofferto molto per lui, e ancora sto soffrendo – ha detto Monica Bellucci, unica giurata italiana al Festival, spiegando il perché della mancata premiazione di film italiani – “L' amico di famiglia” è stato in corsa per vincere un premio fino a stamattina e molti in giuria lo amavano. Ho sofferto e tanti come me. Il fatto è che in questa edizione c'erano troppi buoni film, ma comunque Cannes ha la capacità di far vivere anche quelle opere che non vengono premiate".
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