Lo aveva già smentito che tra lei e Umberto Bossi non c'è mai stato niente. Che quella notte del 10 marzo 2004, quando il leader della Lega è stato colpito da ictus cerebrale, non era in sua compagnia, come invece riportato da più parti. Ora, però, è uscito un libro, "L'illusionista", scritto da Pino Corras, Renato Pazzini e Marco Travaglio, che riporta alla luce questa storia con protagonista, oltre al politico leghista, il volto del piccolo schermo Luisa Corna. La cantante e attrice così ne parla di nuovo e lo fa dalle pagine di Chi.
"Una versione che sta in piedi da otto anni - afferma - nonostante abbia sempre sostenuto che è falsa. Qui non c'è nulla di giornalistico. Si tratta di una notizia infondata, mai verificata, di una calunnia messa in Rete nel 2004 in forma anonima dal sito Indymedia con un articolo firmato 'L'infermiere' e poi ripresa sotto varie forme. Il pericolo di Internet - prosegue Luisa - che offre libertà di parola a tutti, è l'impossibilità di smentire e rintracciare l'autore di chi lede la reputazione altrui, che democrazia è, dov'è la libertà? Mi stupisce anche che un giornalista attento come Marco Travaglio, che stimo e che leggo sempre con attenzione, firmi un libro dove, con le dovute cautele, si riporta comunque una versione frutto di voci mai confermate: da un giornalista di razza come lui mi aspettavo che, finalmente andasse a fondo e scoprisse la verità, una volte per tutte".
Quella famigerata notte del 10 marzo, racconta la Corna, probabilmente si trovava a casa dei suoi genitori: "(...) O in ospedale accanto a mio padre: era malato e si è spento il 2 giugno". Con Umberto Bossi, ribadisce, non ha mai avuto contatti: "(...) E non voglio averne - sottolinea - perché non vorrei sentirmi in condizione di dovermi confrontare su un fatto che non esiste. Guardi che, psicologicamente, tutta questa vicenda è di una violenza inaudita". Che potrebbe anche averle causato dei problemi sul lavoro, magari, seppure non glielo abbiano mai detto direttamente, ha ricevuto qualche porta sbattuta in faccia proprio in conseguenza a questo gossip. All'epoca Luisa era all'apice della sua carriera, come agente aveva Lele Mora, e quello che è accaduto l'ha spaventata, creando una battuta d'arresto nella sua ascesa nel mondo dello spettacolo: "Ho avuto paura. Ho pensato che, se qualcuno ha potuto dire di me una cosa del genere, allora potrò sentirne di tutti i colori sul mio conto. Guarda caso questa voce è uscita quando ero all'apice della mia carriera. Mi sono detta: 'Qui ho i coltelli puntati contro!'", dichiara. Insomma torna a smentire e ricorda che ha citato in giudizio Leonardo Facco, autore di "Umberto Magno", altro libro che tira fuori questo episodio. E d'ora in avanti, assicura, sarà costretta a farlo con chiunque continuerà a riproporlo.