Il 12 aprile compierà 35 anni Luca Argentero. Dai tempi del "Grande Fratello" ne ha fatta di strada, costruendosi una carriera cinematografica di tutto rispetto. Con la moglie Myriam Catania ha anche fondato la casa di produzione Inside che ha prodotto il film "Evil Things-Cose Cattive".
Durante un'intervista rilasciata a Vanity Fair, Luca ha esordito parlando proprio di quest'ultima pellicola: "Non avevamo un grande budget - ha detto - e il genere horror, grazie alle nuove tecnologie e ai giovani che sono bravissimi negli effetti speciali, ti consente di fare un buon prodotto senza costi eccessivi. L’abbiamo girato in inglese, per destinarlo a un mercato non solo italiano. È costruito tipo Saw: ci sono vittime, sevizie fisiche, un killer moralizzatore". Ma lui di cosa aveva paura quando era piccolo? "Dei ragni", ha risposto. E poi ha parlato della sua infanzia, definendola serena: "(...) I miei genitori sono tipi tranquilli. Mia madre ha scelto di stare a casa per seguirci, a me e a mia sorella non sono mai mancati amore né autostima. In tanti anni di matrimonio, non li abbiamo mai visti litigare. Ancora adesso, prima che mio padre salga in macchina, lei lo saluta con un bacino". E vorrebbe tanto essere come loro, ma con la Catania le cose non vanno nelle stesso modo: "Invece io e Myriam litighiamo tantissimo - ha rivelato - da sempre. Non ricordo di avere passato un periodo più lungo di un weekend senza una discussione violenta". "Abbiamo caratteri perennemente in frizione - ha spiegato - Io non ho idea di che cosa voglia dire svegliarsi di malumore, anche se ho davanti una giornata faticosa o delle preoccupazioni. Lei invece tende a essere negativa e depressa, forse ha insicurezze che si porta dietro dall’infanzia, i suoi si sono separati quando era ancora piccola. Ma è una donna intelligente e ha tutti gli strumenti per superare certe paure da sola. Del resto viviamo una situazione invidiabile, abbiamo entrambi un lavoro, la casa: lamentarsi sarebbe poco rispettoso". E della Catania ha detto: "Adoro la fragilità e la complessità di Myriam, credo di essermi innamorato di lei anche per quello. La ascolto, cerco di capire, ma quando mi racconta i suoi problemi – quando è angosciata perché non vuole fare una cosa – mi viene naturale dirle che quella cosa basta non farla. Capo può essere molto snervante per qualcuno che sta lottando con tutte le sue forze e magari sta male. Se ho un difetto nel rapporto con mia moglie è quello di non essere abbastanza complicato; dovrei essere più articolato nelle risposte, più psicologo".
Luca ha anche smentito i rumors della scorsa estate che lo volevano ai ferri corti con la moglie: "Niente di più dalla nostra normale routine, in cui ci si tira un piatto un giorno sì e uno no. Non ho mai fatto le valigie. La voce è nata perché sono andato a dormire per un periodo in albergo. Mi dovevo alzare alle cinque per andare sul set, volevo evitare di svegliare Myriam e magari metterla di cattivo umore: tutto qui. Il momento più basso, piuttosto, l’abbiamo toccato un anno fa: venivamo da un periodo di tensione, siamo andati tre giorni nel nostro casale in Umbria, io ho sbroccato perché la serata di Capodanno era andata a schifio, allora lei ha preso il treno ed è tornata a Roma. Siamo stati separati tre giorni".
Non ha paura di avere figli Luca, piuttosto teme che possano ammalarsi. E non ci penserebbe due volte a ricorrere alla fecondazione assistita se dovesse essere necessario: "Certo. Tra l’altro il papà di Myriam è primario di ginecologia, specializzato proprio in fecondazione in vitro. In effetti è un po’ di tempo che proviamo, ma purtroppo siamo spesso distanti per ragioni di lavoro. Comunque non siamo ancora arrivati al punto di fare cose come: amore corri che è l’ora giusta, ho misurato la temperatura, facciamolo a gambe in su".
Si fida e non teme di essere tradito, ma se dovesse succedere, preferirebbe non venirne a conoscenza: "Molto meglio non sapere. Se un giorno lontano – diciamo tra dieci anni – mia moglie mi dovesse tradire ma fosse sempre innamorata di me, se insomma le cose che contano tra noi non fossero cambiate, sceglierei l’ignoranza: la vita è lunga, uno scivolone può succedere. Diverso sarebbe se il giorno dopo lei avesse un muso così: non credo alle storie parallele". E la paura che il matrimonio finisca? "Ce l’ho sempre - ha risposto - Sarebbe tremendo pensare di non vincere quella scommessa: è l’investimento più grande".