L'11 febbraio 2012, poco meno di un anno fa, il mondo della musica internazionale ha perso una delle sue voci più belle: Whitney Houston è stata trovata morta in una stanza del Beverly Hills Hotel a Los Angeles. Oggi a parlare è sua madre Cissy Houston con un libro di memorie, "Remembering Whitney", in cui la donna, 79 anni, si chiede: "Avrei potuto salvarla in qualche modo?".
La cantante e attrice è stata ritrovata senza vita, annegata nella vasca da bagno del lussuoso albergo dove alloggiava e nel suo corpo l'autopsia ha trovato tracce di cocaina: "Ha iniziato ad andare alle feste e non ha più saputo fermarsi", afferma la madre, come riporta il magazine People. "Di notte mi chiedevo sempre cosa stesse facendo e dove si trovasse". Ma quando Cissy la chiamava, Whitney spesso non le rispondeva: "Whitney si nascondeva da me", rivela la donna. E quando la vedeva, spesso aveva paura di confrontarsi con lei. Scioccata dal suo fisico scheletrico al concerto tributo per Michael Jackson, non ha però mai espresso la sua preoccupazione. Non voleva che figlia si allontanasse da lei completamente.
Cissy afferma anche di non credere che Bobby Brown, ex marito di Whitney, sia la causa della fine che ha fatto: "Lo biasimo per il modo in cui l'ha trattata. Ma non lo incolpo per i suoi problemi con la droga. Lui non l'è stato per niente d'aiuto".
Parla anche dei rumors sulla presunta liaison lesbo di Whitney con l'ex assistente Robyn Crawford, che poi divenne il suo direttore creativo: "Io so solo che non la volevo con mia figlia. Non so niente riguardo a una storia romantica". Ammette, però, che la Crawford, preoccupata per la cantante, è stata la prima ad informarla dei suoi problemi di droga.
"Sono arrabbiata perché è morta da sola, in quelle condizioni - aggiunge la mamma della Houston - questa cosa mi fa ancora uscire pazza". Nel suo libro Cissy vuole ricordare la figlia come "la persona buona che è stata. Voglio che la gente conosca la verità su di lei, come era veramente".