Al cinema con "La grande Bellezza", una delle rare occasioni in cui viene diretto da un altro regista, Paolo Sorrentino, Carlo Verdone ha rilasciato un'intervista a Vanity Fair e si è schierato a favore delle nozze gay. Si augura che le prossime elezioni amministrative del 9 e 10 giugno a Roma possano portare una svolta nella sua città.
"Dobbiamo dare una speranza alle nuove generazioni. C’è bisogno di spregiudicatezza, adesso. E di una persona autorevole, ferma, sobria e perbene, che capovolga la situazione. Ci vuole un 'sacerdote della bellezza'", ha dichiarato Verdone ed ha aggiunto: "Sto pensando a Ignazio Marino (candidato a Sindaco di Roma ndr). Insomma, si sa da che parte sto politicamente, e ora c’è da lavorare tanto per far rinascere questa città. Penso alle periferie, dove vive il vero romano di una volta, alle bollette che si gonfiano, alla sicurezza, all’ondata di violenza. Prima la gente mi fermava per strada per fare due risate, ora il mio vicino si lamenta di Equitalia, il panettiere mi mostra le buche sul marciapiede. Ecco, c’è bisogno di prendere certe decisioni, per un cambiamento radicale: per poter vivere un po’ meglio". Tra le battaglie di Marino c'è il sostegno alle famiglie gay e l'attore, cattolico praticante, è d'accordo: "Siamo arrivati al punto di doverci chiedere: che cosa abbiamo contro i gay? Niente, non abbiamo niente - ha detto il regista - quindi facciamola finita con i preconcetti e le discriminazioni. Molti altri Paesi lo hanno già fatto. Io, è vero, sono cattolico e praticante, ma mi so adattare: viviamo in un mondo diverso. Siamo circondati da gay, in ogni settore: e stiamo bene. Forza, andiamo avanti. Auguriamogli una felice vita, come coppia o come single, e basta. Libertà di espressione, nel rispetto reciproco, ma libertà per tutti. Senza abbassare l’asticella del buonsenso e del buongusto"