Debutta come regista l’inviato de “Le Iene”: Pif ha presentato a Roma il suo film, nelle sale il 28 novembre, “La mafia uccide solo d’estate”. La pellicola, in gara al Festival di Torino, è ambientata nei difficili Anni ’70 e racconta l’impegno di un giovane palermitano in quel particolare momento storico caratterizzato da fatti criminali che hanno insanguinato l’Italia. Protagonista femminile della pellicola Cristiana Capotondi, che è apparsa bellissima davanti ai flash dei fotografi con un look dal sapore Anni 50.
Pierfrancesco Diliberto, vero nome di Pif, ha spiegato da dove è nata l’esigenza di cimentarsi con questo racconto cinematografico: “Quando ero ragazzino - ha rivelato - ero il cronista di punta di nera del mio giornalino scolastico, quando un giorno in classe un compagno disse che il padre aveva visto una testa mozzata per strada fui traumatizzato, non per l'immagine cruenta ma per il fatto che non l'avevo vista io. In quegli anni vivevamo in una bolla, il che in parte ci proteggeva, ma che ci ha reso più traumatico l'esplodere di quella bolla”. Il giornalista ha girato la pellicola a Palermo senza cadere nel vortice del pizzo anche perché sostiene l’associazione Addio Pizzo che riunisce più di 800 commercianti: “Io - ha dichiarato - ho diffuso la notizia, ho chiesto aiuto a tutti gli amici poliziotti e ce l’ho fatta”, gestendo senza problemi quattro mesi di riprese.