"L'ho pensato per ogni uomo che ho amato: 'Da vecchi metteremo la dentiera nello stesso bicchiere'. Ma con Fabrizio non è solo questo. Mi sento finalmente appagata, arresa bene, in pace. Come quando 'non devi più': avere paura, fremere, cercare altro, aspettare", parla così Vittoria Puccini, 32 anni, del suo fidanzato Fabrizio Lucci, 52enne direttore della fotografia conosciuto sul set di "Anna Karenina" (clicca qui per vedere le foto della coppia in vacanza insieme durante la scorsa estate), durante un'intervista rilasciata a Vanity Fair.
Vittoria, che ha avuto una bimba, Elena, da Alessandro Preziosi, e una storia d'amore con il collega Claudio Santamaria, torna al cinema con la pellicola "Tutta colpa di Freud", diretta da Paolo Genovese, dove interpreta Marta che al padre psicanalista, Marco Giallini, confessa di aver perso la testa per un uomo cleptomane e sordomuto. Alla domanda se una cosa del genere un giorno gliela dicesse la figlia, risponde: "Proverei a seguire l'esempio dei miei genitori. Proverei a lasciarla libera. Pure di prendere una cantonata. Gli amori, tutti, dovrebbero essere intimi e attenti all'altro, come quelli tra un udente e uno che non sente né parla". Mentre se la sua bimba da grande facesse come Anna Foglietta (che nella pellicola interpreta una ragazza omosessuale) e le rivelasse di essere lesbica, cosa farebbe? "Mi sono chiesta - dichiara Vittoria - come reagirei. E mi sono risposta: i figli non possono essere la nostra fotocopia. Nè il compiersi dei nostri condizionali. Hanno una loro testa, sentono in modo diverso, fanno scelte proprie". "L'accetterei - aggiunge l'attrice - Mi preoccuperei piuttosto che Elena conservi l'onestà, resti una persona pulita, e sappia rispettarsi per farsi rispettare. Pregherei poi che questa donna non la faccia soffrire". E se il ruolo della omosessuale fosse toccato a lei, la Puccini rivela: "Non avrei provato un pizzico di imbarazzo in più rispetto a quello da vincere ogni volta che devo baciare un attore che non è il mio compagno".
Vittoria racconta che, quando è scoccata la scintilla con Fabrizio, le riprese di Anna Karenina erano quasi finite: "Durante la lavorazione - spiega - sono concentrata. Vedo poco quello che mi succede intorno. E lasciare che una relazione cominci a set aperto è pericoloso. Se poi le cose non dovessero andare?". E della dolce metà dice: "E' un uomo posato: molto realizzato, senza frustrazioni, ansie, angosce. Con lui, la mia consueta sindrome della crocerossina non serve. Io, abituata a subire il fascino del bello e dannato, non avevo mai provato tanta sicurezza nei confronti di una storia. Anche se quando di mezzo c'è una figlia bisogna andarci cauti". E spera di non dover più raccontare ad Elena che un'altra relazione è finita: "No, spero di non doverlo più fare. Elena lo vede che sto bene".