"Caro Gianni Morandi - scriveva nel 2012 Enzo Iacchetti su Facebook - sei proprio un ignorante di musica dei giorni nostri, sei rimasto alla Fisarmonica e adesso sei il capo delle giurie che scelgono i giovani per Sanremo. Avete fatto tu e la Rai questa porcata di Sanremo Social, per dare una possibilità agli ascoltatori del web (che stanno diventando fondamentali per il futuro della musica) di esprimersi con un voto verso le canzoni preferite. Bene le canzoni più votate dal web non sono state prese. Bella presa per il culo non pensi? Non credi che facendo così non fai che alimentare il sospetto che sia già tutto stabilito? Siete schiavi delle majors della discografia. Perché non lo ammetti? E’ già tutto stabilito e voi prendete per il culo centinaia di ragazzi che scrivono molto meglio della vostra musica da buttare. In migliaia hanno speso soldi per farsi i video clip, per iscriversi alle accademie , arrivi tu e prendi i più scarsi. Morandi, ma vattene a fanculo va. Il tuo ex amico Enzo Iacchetti". Parole che hanno fatto scattare la querela e lo stesso Morandi sul social ha postato una foto che lo ritrae fuori dal tribunale di Bologna proprio con Iacchetti lo scorso 28 febbraio.
"Momenti di tensione oggi in Tribunale a Bologna - si legge nel post pubblicato dal famoso cantante - Due anni fa Gianmarco Mazzi ed io abbiamo querelato Enzo Iacchetti per averci diffamato e calunniato. Durante la preparazione del Festival di Sanremo, Enzo Iacchetti ci accuso' di incompetenza, aggiungendo che noi eravamo "servi delle multinazionali discografiche", e sceglievamo i cantanti per la gara di Sanremo Giovani, senza rispettare alcun criterio e facendo letteralmente i "cazzi nostri". Noi facemmo partire una querela, rispondendo che le nostre furono scelte trasparenti e condivise con tutti i membri della commissione d'ascolto. E' passato tanto tempo e oggi dopo un'ora di faccia a faccia davanti al giudice, superati alcuni attimi di rabbia e di incomprensione, abbiamo intravisto insieme agli avvocati suoi e nostri, la possibilità di una pacificazione. Le cose viste a freddo e con occhi più sereni, acquistano un altro significato e ci si rende conto che forse non vale la pena litigare e farsi del male per motivi di questo genere. Speriamo che si riesca a chiudere questa diatriba, senza strascichi, con rispetto reciproco e serenità". All'epoca uscì fuori che l'arrabbiatura di Iacchetti era dovuta all'esclusione del figlio Martino dalla competizione canora.