Valeria Marini parla a cuore aperto della fine del suo matrimonio con Giovanni Cottone. Lo fa in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. La showgirl e stilista chiarisce che probabilmente non sarà una separazione consensuale. "In Tribunale non si presenterà, vuole rivedere alcune cose con me a cena. Non so quali: avevamo già firmato l’accordo il 16 aprile. Ora non mi lascia tante altre strade da percorrere...", spiega. E aggiunge: "La crisi va cercata nel rapporto di coppia. I problemi economici si superano. Ma il vero problema riguardava noi due: il nostro matrimonio non è mai stato consumato. Incredibile, vero?".
Valeria si è affidata ad Annamaria Bernardini de Pace, avvocato super esperto in questo campo. Il 5 maggio scorso ha sposato Cottone a Roma con fiori d'arancio da favola, a un anno dalle nozze, invece di festeggiare l'anniversario, arriva il crack certificato.
Ha scoperto di non avere accanto il 'principe azzurro' il mattino dopo aver messo la fede al suo anulare. "Gianni ha cambiato atteggiamento proprio quel mattino. Lo ricordo ancora adesso mentre mi dà le spalle, immobile, a casa mia a Roma, e reagisce male quando gli parlo di una cosa che riguarda mia madre: “Non me ne frega niente, pensaci tu”. Strano, mi sono detta, magari è nervoso - racconta la Marini - Purtroppo non è stata una eccezione: questo suo aspetto arrogante e aggressivo si è ripetuto. Ha usato toni inaccettabili verso i miei familiari. Pure a San Valentino, quando mi propose di andare a cena fuori per recuperare il matrimonio, finì con lui che inveiva contro mia madre davanti a tutti mentre io non la smettevo di piangere". "Prima delle nozze era sempre stato rispettoso verso mamma e mio fratello, che poi è anche il mio commercialista - continua la bionda - Dopo ha cominciato a dire fai così, fai cosà. Ero molto sorpresa, e confusa. Da un lato c’era lui, mio marito, l’uomo che avevo conosciuto come protettivo, paterno, premuroso, dall’altro i miei affetti, la mia famiglia, la donna che mi ha generato: era un conflitto troppo grande".
Valeria è delusa, si lecca le sue ferite: "Il punto è che una vita matrimoniale non l’abbiamo mai avuta. Gianni spariva, mi diceva che era in un posto e poi scoprivo che era andato in un altro. I suoi guai finanziari li ho scoperti dalla rassegna stampa di Google. E, beninteso, non erano nemmeno un ostacolo. L’ho aiutato, anche economicamente, perché era giusto farlo: ci siamo sposati nella buona e nella cattiva sorte, mi era chiaro, sono cattolica praticante e so di aver fatto un giuramento davanti a Dio. Ma questa sorte non la conoscevo neppure io. Sono stata ingannata. Mancavano ormai da troppi mesi fiducia, serenità, condivisione: si erano rotti gli equilibri per costruire la famiglia che ho sempre desiderato e sognato. Ecco perché chiederò l’annullamento del matrimonio alla Sacra Rota".
Giovanni non è d'accordo. Ha lasciato intendere che Valeria l'abbia tradito. "Ne sono addolorata, perché in nome dell’affetto e del rispetto che ancora mi legano a lui vorrei mantenere un rapporto civile - sottolinea - Come possa dirlo, non lo so. So invece di essere pedinata, inseguita e braccata dai fotografi: è un fatto. E guarda caso lui sa sempre prima quando un rotocalco sta per pubblicare delle foto. Strano, no? Però, e le carte lo testimoniano, l’11 marzo abbiamo firmato un foglio in cui ci autorizzavamo a vivere separati, mentre il 16 aprile abbiamo firmato un accordo consensuale che è stato poi depositato in Tribunale. In teoria, e lo dico solo in teoria, io già ora potrei uscire con chi voglio senza tradire nessuno. Ma adesso desidero solo la compagnia delle persone che mi vogliono bene".