Gli hanno diagnosticato un cancro, ma le analisi erano sbagliate. Emilio Fede lo racconta al settimanale Chi diretto da Alfonso Signorini: "Tre mesi fa ho vissuto una terribile esperienza - ha dichiarato il giornalista - forse la più forte e dolorosa che mi sia capitata in tutta la vita. Uno dei primi giorni di febbraio mi sono trovato tra le mani una vera e propria condanna a morte. Ero andato a fare gli esami del sangue e uno dei marcatori tumorali era alle stelle. Pancreas... Significava sei mesi di vita al massimo. Immagina cosa ho provato! Sono rimasto lì, istupidito, frastornato, incapace di pensare. Poi, a poco a poco, mi si è svegliata la mente e ho preso coscienza della realtà. Io ho paura della morte, per questo da anni ho l'abitudine di fare gli esami del sangue ogni tre mesi. I risultati sono sempre stati perfetti. 'Possibile che in tre mesi possa essersi sviluppata una cosa del genere?', mi sono chiesto. 'Ci dev'essere senz'altro un errore'" Infatti, aggiunge: "C'era stato un errore. Cose che possono capitare, ma io ho passato giorni di angoscia indescrivibile". Poi parla delle vicende legate al bunga bunga che lo hanno visto protagonista negli ultimi anni: "Da qualche anno sono nell'occhio di un violento ciclone mediatico. Accuse, insinuazioni, valutazioni, commenti ironici e feroci, pressione giudiziaria: una situazione capace di distruggere anche la più cinica delle persone. L'arrivo di quella sentenza di morte portata dagli esami clinici poteva essermi fatale. Stavo seduto, ore e ore, immobile. La mia mente era un vulcano in eruzione. Ricordi, paure, incubi. Rivedevo vicende lontanissime con una lucidità incredibile. Era come se la mia vita mi scorresse davanti. Non so quanto sia durato quell'inferno interiore. Ma, poi, a quello stato febbrile è subentrata una calma irreale. E la situazione si è completamente rovesciata".
Il tumore diagnosticato per sbaglio ha fatto scattare qualcosa nel volto noto della tv, come lui stesso afferma: "Quell'incidente ha scatenato in me un esame di coscienza. Ero distrutto e frastornato dalle vicende mediatiche che mi colpivano ogni giorno e non avevo la forza di chiarirle e dominarle. Soffrivo ed ero vittima. Ma lo spavento della morte imminente mi ha buttato allo sbaraglio. Ho guardato dentro di me con meticolosità, ho messo a nudo la mia vita, ho ritrovato il mio orgoglio, il mio valore, che non è fatto di chiacchiere, ma di fatti, di storia. Ho ritrovato la forza e la voglia di combattere. Mi sono detto: 'Ebbene, se devo morire, se mi restano ancora sei mesi di vita, voglio viverli bene e combattere perché questa bufera sia chiarita'". "Mi sono vestito e sono uscito di casa per passeggiare tra la gente - racconta - Molti mi riconoscevano, mi salutavano sorridenti, qualcuno è venuto a stringermi la mano, dimostrava di essere felice di vedermi. Un bagno di simpatia, di calore umano. La gioia di scoprire che la gente mi vuole bene. Poi, come ho detto, nuovi esami clinici hanno dimostrato che la mia ora non era ancora scoccata". Ora si sente come rinato Fede: "Le ultime vicende di tipo mediatico e giudiziario mi hanno causato scompiglio nella mente facendomi perdere l'autostima. Ma il terribile faccia a faccia con la morte ha rimesso le cose a posto - dichiara - Ho ripreso fiducia. Ho constatato che la mia vita è stata bellissima, operosa, straordinaria, piena di soddisfazioni e di successi che ho costruito con duro lavoro e che ho meritato".