Carolina Kostner contro l'ex Alex Schwazer

Sono passati i tempi in cui erano una delle coppie più belle e invidiate dello sport italiano. Dopo l'addio, tra Carolina Kostner ed Alex Schwazer solo parole dure. Il marciatore l'aveva accusata di averlo coperto per sfuggire ai controlli anti doping. Carolina, che dallo scorso febbraio è data in dolce liaison con il pattinatore ceco Tomas Verner, suo compagno di allenamenti, non ha replicato, ma arrivano le dichiarazioni rese dall'atleta al magistrato di Bolzano che le ha chiesto ragguagli proprio sul doping dell'ex.

Carolina Kostner dura con l'ex Alex Schwazer: 'Dormiva con uno strano macchinario'...

"Dormiva con uno strano macchinario che doveva sostituire gli allenamenti in altura", ha detto la pattinatrice azzurra. "Lui aveva un macchinario di colore bianco, elettrico, dal quale partiva un tubo flessibile collegato a una maschera facciale che metteva sul viso per l'intera durata della notte e io ero costretta a mettermi i tappi alle orecchie dal rumore", ha continuato, raccontando il suo 'inferno'.
L'ombra del sospetto sul marciatore oro olimpico a Pechino 2008 diventa reale. Gli inquirenti pensano che abbia ingannato tutti proprio fin dal 2008. Schwazer, avrebbe "fatto uso di una tenda ipossica in grado di abbassare la percentuale di ossigeno nell'aria, vietata in Italia dal ministero della Salute", ha scritto il pm e le parole della Kostner confermerebbero. "Quando veniva a trovarmi in Germania portava la tenda per sostituire il soggiorno in altura. Per tenda intendo quel macchinario elettrico. La prima volta che la vidi fu un 2012, anche se sapevo che lui la possedeva da prima", ha spiegato Carolina.

La pattinatrice dallo scorso febbraio si dice sia in dolce liaison con Tomas Verner, collega ceco

Ha poi pure ricordato la volta in cui aiutò Alex a eludere un controllo, il 29 luglio 2012, quando gli ispettori antidoping capitarono a Obersdorf, paesino bavarese di montagna dove la bionda possiede una mansarda: "Prima di aprire la porta Alex mi chiese il favore di dire che non era in casa ma che si trovava a Racines (in Alto Adige, ndr) dove aveva dato la reperibilità. Io feci come mi disse e poi mi arrabbiai con lui". Altri due gli episodi in cui riuscì a 'sfuggire' agli ispettori rispetto all'indirizzo che aveva fornito all'antidoping: a Helsinki, nel gennaio 2009. "Abbiamo dormito in alberghi diversi. L'ultima notte, dopo la gara, arrivai seconda, Alex è venuto da me per la notte. Ma il suo non fu un trasferimento in piena regola. Decidemmo che si sarebbe fermato lì solo fino alla fine dei festeggiamenti senza informare l'albergo", ha chiarito la Kostner. Proprio quella notte all'indirizzo fornito da Schwazer a Helsinki si recarono i commissari dell'antidoping, ma non lo trovarono. Stessa cosa a Torino. Poi sull'uso del doping ha sottolineato: "Possibile che si dopasse senza che io me ne accorgessi? Sì, in quanto io mi assentavo da casa per lunghe ore... Ma che io sappia Alex ha preso farmaci solo per curare la depressione, dopo lo scandalo. Prima era una persona sana, usava unicamente vitamine e sali minerali".