Paola Perego fa causa alla Rai. Chi pensava fosse tutto ricomposto, dopo la brusca cancellazione di "Parliamone... sabato" a causa della 'famigerata' lista sulle donne dell'Est e il successivo accordo per il ritorno della conduttrice sulla rete ammiraglia di viale Mazzini per presentare due programmi in prime time, ha sbagliato. La vicenda finisce in tribunale.
"Depositato atto di citazione a Rai1 per danni immagine, economici e biologici a seguito vicenda Paola Perego", si legge in un tweet della società Arcobaleno Tre di Lucio Presta, marito e manager della Perego. Non c'è scampo. Paola Perego ha deciso di fare causa alla Rai.
La caso di "Parliamone... sabato" e la immediata chiusura avevano scatenato polemiche sui social e sui giornali. Per molti il provvedimento, sebbene il "vademecum sulle donne dell'Est Europa" fosse sembrato fuori luogo, era parso esagerato. Lucio Presta sui social aveva detto la sua piccato.
A distanza di qualche mese tutto si era ricomposto. A Paola Perego è stato offerto di tornare e condurre otto serate in prime time su Rai Uno, invece, secondo quel che racconta il Corriere della Sera, l'accordo sarebbe saltato.
"Paola Perego ne voleva 12, la Rai ne offriva 8. Ma lo scoglio è diventato economico. La Rai puntava a un taglio del compenso del 10% come chiedeva l’ultimo piano presentato, mentre Paola Perego, attraverso il suo marito-manager, chiedeva che il nuovo contratto tenesse conto anche del danno derivato dalla chiusura di "Parliamone... sabato": 13 le puntate saltate e dunque il guadagno perso, oltre al danno di immagine, perché nella faccenda Paola Perego sentiva di aver pagato per colpe non sue", si legge sul quotidiano.
Così Paola Perego fa causa alla Rai. A sua volta, anche la Rai si riserva di promuovere un’azione risarcitoria per il caso di "Parliamone... sabato", coinvolgendo la conduttrice. Sempre che un incontro, che potrebbe esserci la prossima settimana, tra Presta e il direttore generale della Rai Mario Orfeo non ricomponga il tutto.