Nadia Toffa in tv si riprende Le Iene. La conduttrice e inviata torna ‘in famiglia’ accanto a Filippo Roma, Giulio Golia e Matteo Viviani. Tutti le fanno una gran festa. “Sono felice di essere con voi”, esclama. Il volto è un po’ gonfio, Nadia porta ancora la parrucca i testa, ma sorride alla vita e prosegue senza sosta la sua lotta contro il cancro che l’ha colpita e la sucessiva recidiva.
E’ felice. Tutti abbracciano Nadia Toffa che in tv a Le Iene si sente a casa. La trasmissione fila liscia, tutto va a meraviglia. Sul social Nadia ringrazia la sua squadra. “E’ stata una grande festa- scrive - Che bello, mi erano mancati tanto in questi mesi Matteo Viviani, Giulio Golia e tutti i ragazzi dello studio e autori. Un ringraziamento speciale va a @davidvanchieri i capelli che sembrano veri. E a @letibric per il trucco meraviglioso. Non sembro nemmeno gonfia, la sua magia ce la fa. Grazie e bravi tutti. Anche gli inviati per gli ottimi servizi, Il lavoro di squadra è importante, e grazie a voi per il vostro calore è supporto di questi giorni. Grazie di capire sempre e essermi vicina. E dei veri amici. Il vero amico è quello che ti aiuta a rialzarti quando Gli altri non si sono nemmeno accorti tu sia caduto”.
In tv, a Le Iene, Nadia Toffa accoglie con gioia le belle parole di chi le è sempre rimasto accanto, felice, prima che lanci il primo servizio della serata, dedicato alla tragedia del Ponte Morandi di Genova, si prende l’abbraccio dei colleghi. "Un bell'abbraccio prima di cominciare ci vuole - le dicono - anche da parte di tutti quelli che sono a casa e che per tutta l'estate ci hanno chiesto di te”.
Sta meglio. Il 9 ottobre prossimo esce “Fiorire d’inverno”, edito da Modadori, il libro in cui racconta la battaglia contro il tumore. Ha definito il cancro “un dono” scatenando polemiche a non finire. Al Corriere della Sera Nadia Toffa precisa: “Quando scrivi un libro come il mio ci metti dentro tutta te stessa, parlandone è venuta fuori la mia natura più estroversa e ho deciso di far prevalere un messaggio positivo. Purtroppo non tutti hanno colto, e ci sta che la mia comunicazione non sia stata immediatamente comprensibile, che per me non è il cancro a essere un dono, ma è una sfiga che ho saputo trasformare in un dono, cioè la forza che ha saputo tirarmi fuori. Ho cercato di trasformare quest’accidente che ovviamente mai e poi mai avrei voluto, in un’opportunità per riuscire a conviverci”. Ora se le si domanda di cosa abbia paura, risponde: “La cosa che mi è successa è talmente grande che ha ridimensionato tutte le altre paure che avevo prima”.