Emma Marrone: 'Ci sono ragazzine che hanno avuto il mio stesso male e sono morte'’

Emma Marrone racconta come ha affrontato la sua malattia, il tumore alle ovaie, che, parole sue, l'ha cambiata in meglio. A F che le regala la cover la cantante spiega quanto si senta fortunata. “Ho un gran cu*o, ci sono ragazzine che hanno combattuto il triplo di me e adesso sono sottoterra, dice senza mezzi giri di parole la salentina 35enne.

Emma Marrone: 'Ci sono ragazzine che hanno avuto il mio stesso male e sono morte'’
Emma Marrone: 'La malattia mi ha cambiato in meglio. Ho un gran cu*o'

Ha affrontato la sua malattia come una guerriera. Emma Marrone si sente grata alla vita. “Ho un gran cu*o perché dopo un mese ero già a presentare il mio disco. Mentre ci sono ragazzine che hanno combattuto il triplo di me e adesso sono sottoterra”, sottolinea la bionda al settimanale.

Dopo il ritorno del cancro a dieci anni di distanza dalla prima volta non è stato facile per lei ripiombare in un incubo: “Non ero nuova al problema, ma quando ti succede, sei sempre impreparata. Ti chiedi: perché proprio a me? Poi però ho pensato ai bambini di 8 mesi negli ospedali”.

La cantante racconta il difficile percorso a 'F'

La malattia non l’ha resa acida nei confronti del mondo, anzi: ”Invece di incattivirmi, credo che la malattia mi abbia reso più dolce. Tutte le mattine mi sveglio con il buonumore, sono diventata ancora più sensibile. La malattia mi ha cambiato, in meglio”.

Festeggia i dieci anni di carriera con il suo nuovo tour. Si sente felice per essere una ‘sopravvissuta’. Ma non dimentica mai: “Quando l’ho scoperto la prima volta ero solo una ragazzina. L’unica cosa che mi è rimasta era una grande paura, che mi sono trascinata fino a oggi. Non significa che oggi non ho paura: quella ce l’avrò sempre. Ma la combatto con la voglia di vivere”.

La salentina alla premiere del film di Vasco Rossi 'Vasco NonStop Live'

Quando le si domanda se sia pronta a metter su famiglia, Emma dice: “Non lo so. Credo però che una donna sia donna anche senza bisogno di procreare. Ci sono tanti modi di essere madre, io sono materna quando mi accollo gli amici a mangiare e preparo per tutti. Poi magari domani scappo in America con uno, mi sposo a Las Vegas e torno con tre figli adottati. Tutto può succedere”.

Sulla mamma, che quasi si è sentita in colpa per il ritorno della sua malattia svela: “E’ bastato guardarci. Per la prima volta ho visto mia mamma piccola, veramente piccola.  Quello che le ho detto, con lo sguardo, è stato: ‘Basta, smettila, non può dipendere tutto da te. Una mamma non vuole vedere sua figlia in quelle condizioni in un ospedale, lo capisco e lo accetto, ma non puoi pensare che sia colpa tua. Mi hai dato la vita… mica hai messo al mondo una figlia rotta’”.