Giovanni Terzi, ospite di Eleonora Daniele a Storie Italiane, su Rai Uno, parla delle sue condizioni di salute. Qualche settimana fa il compagno di Simona Ventura ha confessato di avere una grave malattia genetica che ha compromesso i suoi polmoni, peggiorata dopo aver avuto il Covid. Ora in tv rivela: “Vado in ospedale una volta al mese, mi è venuto anche il diabete e forse mi servirà il trapianto”.
Il giornalista 57enne non nasconde nulla: “Dopo una serie di analisi ho scoperto di avere una malattia genetica che ho ereditato da mia madre, fino ad allora non ne sapevo nulla, a un certo punto si è accesa e ha iniziato ad uccidere la respirazione e il mio polmone. Si tratta di una malattia degenerativa che devo curare con medicine che però mi hanno creato anche altri problemi come il diabete”.
Terzi ha notato che qualcosa non andava passeggiando ad alta quota: “Me ne sono accorto facendo una passeggiata con la famiglia in montagna lo scorso dicembre. Io che di maratone ne ho fatte cinque, ma da un po’ di tempo facevo fatica a respirare. L’ho scoperto perché non riuscivo più respirare bene. Simona a quel punto, dopo due ore, aveva chiamato il medico. Da li è iniziata un’analisi completa del mio stato, li i medici hanno capito che i polmoni erano compromessi al 40%. Non si sapeva però esattamente cosa fosse. Dopo le analisi è venuta fuori la diagnosi: una malattia genetica ereditata da mia madre, di cui nessuno sapeva”.
Vive aspettando se la terapia farà effetto, altrimenti dovrà sottoporsi a un trapianto. Giovanni Terzi spiega: “Mi reputo un uomo fortunato. Ogni mese vado in ospedale e mi danno la terapia, sono cure monoclonali e possono dare complicazioni fastidiose, ma io non ho avuto nulla, se non le avessi tollerate sarebbe stato un problema. A dicembre mi diranno se queste cure riescono ad arrestare la malattia o se bisognerà fare un possibile trapianto. Sono in cura al San Matteo di Pavia, queste medicine costerebbero circa 7000 euro al mese per curarmi. Sono all’interno di malattie rare e non pago neanche il ticket. Sono in una struttura con medici straordinari. Mi rendo conto di quanto grande questa nazione che ti permette di curarti in modo gratuito”.
Poi aggiunge: “Quando abbiamo preso il virus, prima Simona e poi io, mi sono molto preoccupato, mi hanno subito portato in ospedale per degli accertamenti, ma il fatto di aver già iniziato delle cure ha tamponato la situazione”.
Giovanni in principio ci è stato male, poi si è fatto forza: “All'inizio ho pianto tantissimo e forse era anche rabbia, ma adesso niente, penso che ho una vita fantastica e credo che ogni giorno della mia vita vale 100 giorni normali”. La Ventura gli è stata sempre accanto: “Simona ha ridato progetto alla mia vita, ha dato senso a tutto, facciamo fatica a staccarci, stiamo così bene con i nostri ragazzi. Nella malattia mi è stata sempre vicino, come una roccia, Lei ha tenuto botta sempre. In alcuni momento mi ha fatto capire la sua preoccupazione, ma lei riesce a sedarmi, non a farmi aumentare le paure”.