Alfonso Signorini vuole adottare un figlio. Si batte perché le adozioni siano per tutti, i gay e i single. Il direttore di Chi, conduttore, scrittore, ora regista, opinionista lo dice senza mezzi termini al Corriere della Sera. E aggiunge: “I diritti dei gay non si toccano”.
“Quanta confusione sta facendo il governo sui diritti civili - spiega Alfonso Signorini - Da una parte ci sono le parole del sottosegretario Spadafora che non possono non essere condivise. E dall’altra c’è il ministro Fontana che ha appena ribadito un concetto che io credevo avesse detto per sbaglio”. Il politico ha detto che le famiglie gay non esistono: “Credevo fosse stata una boutade. E invece l’altro giorno ha detto che Spadafora parla a titolo personale quando dice che i diritti civili conquistati in tanti anni non si toccano”. Il giornalista però ribadisce: “Stiamo parlando di diritti che l’Italia ha conquistato dopo anni e anni, arrivando su questo bene ultima rispetto agli altri paesi d’Europa. E questi diritti adesso non si toccano”.
Alfonso Signorini va oltre, vuole adottare un figlio e svela: “Voglio battermi per le adozioni, ma non facendo una battaglia soltanto relativa la scelta sessuale di una persona. Voglio battermi perché le adozioni siano per tutti, anche per i single”. E le coppie gay. Desidera adottare un figlio: “Sì, lo desidero. E adesso come omosessuale mi sento castrato da questo punto di vista. Perché non percorrerei mai la strada dell’utero in affitto, non è nelle mie corde, nella mia personalità. Anche se non giudico chi fa questa scelta. Vorrei vivere in uno Stato dove una coppia gay che ha il desiderio di adottare un bambino lo possa fare, semplicemente”.