Ha voluto raccontarsi in un libro, un'autobiografia, a 50 anni. Alfonso Signorini, direttore di Chi, giornalista e conduttore, voleva confessarsi mettendo nero su bianco tutto. "Mi dicono: perché non hai aspettato gli 80? Ma adesso sono ancora lucido", ha spiegato a Il Giornale.
"Vorrei far capire che la fatica è un valore. Io ho vissuto situazioni e realtà che da ragazzo pensavo di poter vedere solo col binocolo. Ma ho preso anche tanti schiaffi, che mi hanno educato", ha poi sottolineato Alfonso Signorini. "Quando ho lasciato la Mondadori e poi sono tornato: ho ricominciato da capo, mi sono rimboccato le maniche e sono andato avanti a testa bassa, come i muli. Una lezione di vita", ha continuato.
"Non sono un ambizioso - ha chiarito il giornalista - Non mi sono mai seduto a pianificare. Se no non avrei mai lasciato il mio posto a Chi con la Giacobini". Il suo futuro è in divenire: "Ho un difetto enorme: quando raggiungo qualcosa, poi voglio dell'altro. E' così, mi annoio. Perciò non invecchierò sulla poltrona di direttore. A 60 anni andrò in pensione. Glielo metto per iscritto. E poi ho una grande fortuna, perché se mi stufo posso sempre dire 'grazie, arrivederci', e certo non morirò di fame".
Il lavoro è sempre tanto per Alfonso Signorini, anche ora che non è più direttore anche di Tv Sorrisi e Canzoni: "Dormo sempre pochissimo. Faccio meno per scelta, perché dico no a tante cose. E per costrizione perché, come racconto nel mio libro, mi sono ammalato di leucemia". Ha scoperto di avere la leucemia prima di andare in onda qualche anno fa: "Ero in diretta, all'ultima puntata di Kalispera . C'era la Ferilli, ricordo la sua bocca che si muoveva, lei parlava parlava e io sentivo il sudore colarmi lungo la schiena. Avevo 40 di febbre, mi hanno portato subito in ospedale". "Oggi vedo la vita con altri occhi. E' stato un incidente frontale, ma sono arrivato a considerarlo una benedizione. Un dono", ha precisato, nonostante una malattia come la leucemia ti spaventi, inevitabile.
A Signorini la televisione manca: "Infatti ci tornerò presto". La guarda a tarda ora: "Alla sera mi infilo a letto col mio gatto e mi sintonizzo su Cantando ballando : non le dico che cantanti, e che pubblico. Purtroppo a mezzanotte finisce, così mi sposto su Rai yo-yo: il gatto ama la Pimpa, Peppa Pig e Ben & Holly. Guardi qua: un teledipendente". Alfonso ha persino girato un video per Fedez: "Una mattina mi sveglio alle 6 e trovo una valanga di messaggi: hai visto Fedez, c'è una canzone terribile su di te... Io pensavo che Fedez fosse un detersivo, comunque l'ho ascoltato su youtube e mi sono detto: meraviglioso. Così l'ho intervistato in radio e l'ho elogiato. Mi ha fatto chiamare da un dirigente della Sony, per sapere se volessi partecipare al video. E io: ma certo, sono già lì. E mi sono comprato la tutina rosa, bella aderente perché mettesse in mostra i miei attributi. Ancora oggi ne vivo di rendita. La conservo per qualche serata...".
Alfonso Signorini è fidanzato: "Da dodici anni e mezzo. Sono fortunato. Paolo (Galimberti ndr) non sa niente di spettacolo". Il Fatto Quotidiano ha pure scritto che è diventato senatore di Forza Italia grazie a lui: "Non è vero. Il Fatto l'ha dipinto in modo ben diverso dalla realtà, ha scritto che va nei negozi a chiedere sconti a nome mio: credo che se li possa comprare, i negozi".
E' sempre stato chiaro e diretto, proprio come nel suo libro. Un gay a cui non piacciono di gay: "Non amo le categorie. Già parlare di mondo o cultura gay per me è l'anticamera della ghettizzazione". Più che ai matrimoni gay, Signorini non è favorevole "al matrimonio tout court" e sulle unioni omosessuali ha detto: "E' giusto che ogni cittadino abbia uguali diritti e opportunità. Però mi fa specie che di queste battaglie si faccia una priorità, quando abbiamo ben altri problemi".
Nonostante il suo orientamento sessuale, c'è qualcuno che avrebbe desiderato molto un figlio da lui: "Valeria Marini. Ci vogliamo un bene dell'anima. Una persona molto buona. Mi ha mollato per Bobo Vieri. La capisco. Ma sono ancora geloso di lei".
Accusato di essere amico dei potenti, ha svelato: "Il potere è affascinato dalla ribalta. Quindi sì, mi cercano quasi tutti. Per esempio, sono curioso di sapere se il mio amico Renzi continuerà la remise en forme . Mi ha scritto che deve perdere dieci chili". "Cinque anni fa mi davano del 'lecca-Berlusconi', come oggi mi danno del 'lecca-Renzi'. Un giorno scrivono che sono pappa e ciccia con Marina Berlusconi, il giorno dopo che sono in disgrazia. Dovrei andare dall'analista", ha chiarito. In realtà a Signorini la politica non piace: "Altrimenti avrei detto sì a chi mi ha chiesto di farla. A destra e a sinistra. Sono ben contento di essere amico di Silvio Berlusconi. Ma la nostra è una amicizia umana, come quella con Marina, le mie uniche amicizie nel mondo dei vip. E insieme non parliamo di lavoro. Quando è morto mio papà Berlusconi mi ha detto che, se volevo, potevo considerarlo un padre. E quando è morta mia madre c'era lui vicino a me. Ci ho messo la faccia e lo sostengo, anche se sono amico di Renzi. Per la verità io non sapevo neanche che cosa volesse dire spin doctor. Anche a Renzi dico sempre, parla come mangi: perché lo chiami Job act? Riforma del lavoro".
In molti lo etichettano come 'cattivo', non è così: "Nel gossip c'è ironia, gusto per il sorriso. Se ferisce è perché il soggetto si prende troppo sul serio. Però la fama di perfido funziona". Nel libro ha raccontato di essersela costruita a scuola questa fama: "E' vero, ero uno stronzo. Mi vergogno. Mi sono autogiustificato così: gli altri mi snobbavano, ero sempre lo sfigato, ma il giorno del compito in classe era la mia rivincita. Costruivo barricate per non far sbirciare, facevo la spia col prof, davo suggerimenti sbagliati...". Oggi lo disegnano solo così...