- Il giornalista 43enne non va a Belve, come si sussurrava: si fa intervistare a Dritto e Rovescio
- Striscia la Notizia a ottobre 2023 aveva mandato in onda le sue affermazioni ‘incriminate’
Non va a Belve, come si era vociferato. Andrea Giambruno torna per la prima volta davanti le telecamere dopo lo scandalo dei fuorionda ‘hot’ mandati in onda da Striscia la Notizia a ottobre del 2023. Si accomoda nello studio di Dritto e Rovescio, intervistato da Paolo Del Debbio, e si difende. “Non sono un molestatore”, sottolinea il 43enne.
Le sue affermazioni verso alcune colleghe gli sono costate carissime. Antonio Ricci nel tg satirico aveva mostrato e fatto ascoltare audio e video in cui Andrea che faceva battute pesanti e a sfondo sessuale. Il giornalista ha dovuto rinunciare alla conduzione di Diario del Giorno. Non solo, Il padre della figlia della Meloni, Ginevra, 8 anni, ha anche visto finire il suo rapporto con Giorgia, che aveva spiegato la sua decisione con un post sui social.
"Cosa pensavi quando ti sei rivisto?", gli domanda Del Debbio.”Ci ho messo due mesi a rivedere quell'estratto. La prima volta che l'ho visto non mi ci sono riconosciuto, ho provato imbarazzo per me stesso perché non sono così. Io non sono così sul luogo di lavoro, mi sono vergognato di me stesso. Rivedermi in quel fuorionda è stato un trauma, dopo 13 mesi credo sia giusto partire dalle scuse”.
“Chiedo scusa alla mia famiglia, che vedendomi così ha sofferto, avrei dovuto tutelarla in modo diverso. C'è una famiglia che io, in quanto uomo di casa, in quanto padre, avrei dovuto tutelare. C'è una donna che avrei voluto tutelare, ma non l'ho fatto, quindi mi scuso”, aggiunge Andrea.
Ammette di aver sbagliato a valutare le situazioni, di essere stato “leggero”. Giambruno, però, precisa: "Ne ho pagate le spese, forse anche in maniera eccessiva, ma ora voglio fare il mio percorso. Io continuo a fare sempre lo stesso lavoro. Con queste persone ho confuso un clima di amicizia con un clima di lavoro. E’ stato un errore e non lo rifarò più. Ho chiesto scusa ai colleghi e le hanno accettate perché sanno che persona sono. Tra le persone che mi sono rimaste più vicine c'è quella interessata al fuori onda (Viviana Guglielmi, ndr), quindi evidentemente così mostro non sono”.
Il giornalista, dopo essersi cosparso il capo di cenere, attacca la stampa e i media in generale: "Non sono maschilista e non sono un molestatore, eppure da molti sono stato definito così. Davanti alla tv c'era mia figlia ad ascoltare queste cose. Un ospite di una trasmissione mi ha definito 'molestatore seriale'. Io non sono un molestatore, attenzione a come si utilizzano le parole. Questa esperienza mi ha fortemente ferito. A mia figlia dirò sempre di fidarsi degli uomini e di questa società, però con occhi aperti e la testa sulle spalle”.
Sa di essere diventato oggetto di primario interesse per i paparazzi e non solo. Da quando l’ex compagna è diventata premier, ma anche loro, per lui la vita si è parecchio complicata: “Per qualcuno non potevo neanche esercitare la professione. Qualunque cosa dicessi non andava bene, perché venivo associato al Presidente del Consiglio. Bisogna spiegare a casa che un conduttore non può non avere un'idea politica, anche a sinistra in un'altra rete che non menzioniamo c'è un'idea politica. Ogni programma è politicizzato, può piacere o meno al pubblico, ma c'è sempre un'idea politica"