Asia Argento cambiata grazie all'attrice e vicina di casa Maria Amelia Monti: il racconto

Asia Argento da un anno è ‘pulita’: niente più droghe e alcol, come aveva già rivelato sul social con un lungo post. La 46enne è felice di essere sopravvissuta, a Oggi parla del percorso che l’ha portata alla salvezza, è cambiata grazie all’attrice e vicina di casa Maria Amelia Monti: nel suo lucido racconto al settimanale confida tutto.

Asia Argento cambiata grazie all'attrice e vicina di casa Maria Amelia Monti: il racconto

“Negli ultimi 5 anni, dal 2017, mi è capitato di tutto e tutto ho messo in piazza, anche solo per campare. Mi ero convinta di essere sfortunata, di avere il malocchio. Ho pure consultato una maga. E invece il minimo comune denominatore tra tutto quello che succedeva ero io. Ero io che non cambiavo, come poteva farlo il resto?”, spiega Asia.

I problemi se li portava dietro da tutta la vita, poi è arrivato lo tsunami del MeToo, nel 2017, e la sua denuncia a Weinstein, per cui è finita sotto i riflettori, anche criticata per aver denunciato la violenza sessuale del produttore subita quando aveva 21 anni, e “una serie di eventi terribili culminati con l’ischemia di mia madre”. Era il 2020: la Argento ha toccato il fondo.

“Quando ha avuto l’ischemia, sono ricaduta in una depressione di cui avevo sofferto in altri momenti della mia vita. Non riuscivo ad alzarmi dal letto, uscivo di casa solo per portarle vestiti. Quando è andata via, ho iniziato a star peggio. Bevevo molto. Fin da piccola, ho riempito i vuoti con le dipendenze, è nella mia natura. Lì per lì, alcol e droghe spengono il rumore che hai in testa. Come tutte le malattie, le dipendenze sono progressive e mortali. Ho lasciato che distruggessero la mia vita. Quando avevo 28 anni ho preso coscienza del problema. Ma smettere è difficile”, svela.

L’attrice 46enne su Oggi, che le regala la cover del settimanale, parla del percorso che l’ha portata alla salvezza

Da un anno però tutto è mutato: “Avevo già smesso in passato, per due anni e mezzo, con gli Alcolisti Anonimi. Poi ho incontrato Anthony (Bourdain, lo chef a cui era legata, morto suicida nel 2018, ndr). Beveva e per me è stato un alibi facile per ricominciare. Questa volta èstato diverso. Ho sentito di aver toccato il fondo. Allora ho accettato l’invito di Maria Amelia Monti, mia vicina di casa, a fare meditazione buddhista con lei. E ho ricominciato a sorridere. Ho studiato questa forma di buddhismo in cui ciascuno deve porsi obiettivi, elaborare un ordine da offrire alla propria vita. Poco dopo, ho incontrato un amico che mi ha portato con lui agli Alcolisti Anonimi. Ci si salva da soli, ma bisogna essere in grado di vedere le mani che ti vengono tese. Io le ho viste, e il desiderio di bere si è spento”. 

Asia Argento ora è una donna diversa: “Per tutta la vita mi sono sentita una bambina spaurita e mettevo il bicchiere tra me e gli altri, per proteggermi. Da un anno non ho più bisogno di quel filtro. Ho spezzato una catena che mia madre, alcolista anche lei, non era riuscita a spezzare. E mi sono accorta di non avere più paura. Ho elaborato il mio ‘protocollo della serenità’.  Una routine. Medito la mattina, per focalizzare le energie sugli obiettivi della giornata, e la sera, per ringraziare. Oggi mi dicono che sono solare. Io che per tutti ero la “maledetta”. Essere dipinta così mi permetteva di nascondere quanto fossi fragile. Ma ho sempre saputo che c’era questa luce in me, solo non sapevo come farla uscire. O non ero pronta”.

E' stata la sua collega a farle conoscere la meditazione e il buddhismo

“Non ho più risentimenti, neanche per una carriera rovinata per non averla amata abbastanza. Il buddhismo insegna che si può ricominciare ogni giorno. E così è stato. Sono cambiata io e hanno iniziato ad arrivare cose belle anche nel lavoro”, sottolinea al settimanale la figlia di Dario Argento e Daria Nicolodi. Al momento è single e vuole rimanerlo: “Sto bene da sola”. 

Asia sorride, contenta di essere viva: “Molti amici con cui sono cresciuta sono morti per droghe, incidenti o malattie legati ad alcol o droghe. Avrei potuto fare la stessa fine. Sono felice di essere sopravvissuta, anche ai pensieri suicidari di quando bevi troppo, come è forse successo ad Anthony. Sono felice di essere qui, di aver capito di non essere debole. Ho sviluppato presto un istinto di sopravvivenza, nato quando mia madre mi picchiava, e ho capito che avrei dovuto proteggermi da sola, come un animaletto perso nella città, perché venivo cacciata e buttata in mezzo a una strada a 9 anni”. Quando è morta l’ha perdonata. 

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