Beatrice Borromeo parla dell’operazione al ginocchio a cui l’ha sottoposta il Prof. Giorgio Maria Calori. E’ stata un disastro. Racconta la sua esperienza sul Fatto Quotidiano. Il primario del Pini è agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione.
Ha subito un’operazione al ginocchio nel febbraio 2016. E’ stato il Prof. Calori a decidere per l’intervento. "Mi ha operato al ginocchio, e ancora ogni tanto mi cede ancora. Secondo altri ortopedici non era necessario farlo e ha commesso degli errori”, dice la moglie di Pierre Casiraghi, mamma di Stefano, nato il 28 febbraio 2017, e ora incinta del secondo bebè. “Non riesco più a prendere in braccio mio figlio”, sottolinea Beatrice Borromeo, pronta a ripetere tutto in procura.
"Dopo una caduta, avevo il ginocchio dolorante. Un dolore sopportabile, ma dopo tre o quattro giorni sono andata a farmi visitare all'Ortopedico Gaetano Pini. Mi è capitato il dottor Calori il quale mi ha detto che avevo il menisco lesionato in due punti e che bisognava operare con assoluta urgenza il giorno stesso. Mi ha spiegato che non c'era posto al Pini, ma che sarebbe riuscito a trovarmi una stanza, a pagamento, alla clinica privata La Madonnina. Ho accettato”, racconta.
Proprio quel pomeriggio Beatrice Borromeo viene sottoposta all'operazione al ginocchio da Calori: "Come anestesia mi fanno un'epidurale, ma mi vengono le convulsioni. Passano allora all'anestesia totale. In seguito mi diranno che sono intollerante all'epidurale e che non dovrò farla mai più. Esattamente un anno dopo, nascerà mio figlio Stefano: con l'epidurale, senza alcun problema”.
Dopo l’operazione al ginocchio, per un mese, Beatrice accusa dolori fortissimi all’arto. Quando lo dice al primario, lui la rimprovera di non fare abbastanza fisioterapia: “Ma io la facevo tre volte alla settimana e sono andata avanti per più di due anni. Risultati modesti. Ogni tanto, senza motivo, il ginocchio mi 'cede' e io cado". Calori le propone un nuovo intervento: "Mi dice di aver fatto un intervento molto conservativo, ma che viste le mie condizioni è necessario fare una nuova operazione. Io dico di no e scappo”.
In gravidanza non riesce più a prendere in braccio il suo primogenito o a salire le scale: “Lo stato del mio ginocchio mi provoca la dislocazione dell'osso sacro, con il risultato che con il pancione non riesco più a prendere in braccio il mio primo figlio e neppure a fare le scale”.
Si fa visitare da altri ortopedici e tutti le dicono che non era necessario operare. "Non era necessario operare - racconta Bea - Chiedono al dottor Calori le analisi e i referti pre e post-operatori. Così scopriamo che prima di operarmi non mi aveva fatto neppure una risonanza magnetica e che i referti erano soltanto un foglietto scritto a mano. Mi dicono anche che le due cicatrici restate sul mio ginocchio dimostrano che chi mi ha operato ha fatto i due tagli nei punti sbagliati".