"Me l'aspettavo perché conosco Capello come allenatore". Così David Beckham ha commentato l'esclusione dalla prima partita dell'era Don Fabio della nazionale inglese.
Secondo i giornali britannici il calciatore, che giocando questo match sarebbe arrivato a 100 presenze con la maglia dei Tre Leoni, avrebbe pagato gli impegni extra calcistici in Africa come ambasciatore dell'Unicef e in Brasile per inaugurare una scuola calcio.
L'ex mister del Real Madrid ha iniziato la sua avventura come un vero e proprio sergente di ferro. Non solo ha detto no al bel David, forse per colpa anche di alcune sue foto mentre si divertiva su una spiaggia verdeoro, ma ha consegnato ai giocatori in ritiro all'Hotel Watford prima della gara contro la Svizzera, un decalogo con i suoi 'comandamenti'. Le leggi promettono di punire severamente i ritardi, vietano l'uso del servizio in camera e le chiamate dai cellulari negli spazi comuni, impongono alla squadra di mangiare insieme con abiti eleganti, non ammettendo infradito e calzoncini corti. E non basta. L'uniforme è un obbligo per tutti in occasione degli incontri pubblici e prima delle partite. Inoltre sono assolutamente vietate le visite di mogli e fidanzate durante il ritiro.
Stesso divieto per i videogame, tanto amati dai calciatori. Come a scuola, Fabio Capello li chiamerà tutti per cognome. Per condannarli, in caso, con l'appello.
Beckham, se vuole ritornare, dovrà continuare a lavorare duro e scordarsi Victoria prima delle partite.
Niente sesso, sono inglesi...
Foto: © Janet Mayer / PR Photos