Belen Rodriguez racconta al Corriere della Sera la sua versione dei fatti sulla sigaretta accesa in volo e l'allarme scattato, con il successivo atterraggio d'emergenza a Lamezia Terme. Si stava spostando da Ibiza, dove ha trascorso la maggior parte dell'estate, a Creta. Con lei il fidanzato, Andrea Iannone. La showgirl ha temuto potesse essere un rapimento e ha avuto tanta paura.
E' stato un incubo. Belen Rodriguez spiega: "Da una parte non ne volevo parlare, perché ormai sono abituata a questo genere di montature. Ma l’altro giorno mi sono davvero spaventata, ho avuto anche una specie di attacco di panico. Per questo adesso andremo per vie legali e nei confronti del pilota partirà una denuncia importante". Ha pensato subito a un rapimento. "Non ho mai acceso una sigaretta in volo", sottolinea. L'allarme e l'atterraggio d'emergenza l'hanno spaventata moltissimo.
"A un certo punto si sono accese le spie di emergenza e il pilota non ha più voluto parlarci: ha messo il segnale di non disturbare. Il mio fidanzato ha provato a comunicare con lui, bussava alla porta, gli ripeteva please, ma niente. Sentivamo che l’aereo stava scendendo ma non capivamo dove fosse diretto. Non ce lo diceva. Così ho iniziato a mandare dei messaggi a mia mamma e ad alcune amiche con gli screenshot della nostra posizione: quando l’aereo non vola alto il telefono prende. Questo perché ho anche pensato più di una volta che mi stesse rapendo, che quel volo si fosse trasformato in un rapimento", sottolinea ancora Belen Rodriguez.
Il pilota del volo, Deyan Tonchev, bulgaro, ha chiamato la prima volta la torre di controllo di Lamezia alle 19,40 di giovedì scorso. Ha chiesto di dirottare l'aereo su quell’aeroporto perché i passeggeri non volevano smettere di fumare. "Era una sigaretta elettronica", conferma Andrea Iannone. E aggiunge: "Ho avuto molta paura: il comandante ha chiuso la porta e non ha più voluto parlare con noi. Non sapevo dove ci stesse portando, mi pareva di essere al centro di un sequestro. In gara con le moto si rischia sempre, ma non ho mai avuto paura come l’altra sera. Almeno, quando sono in sella, sono io il comandante".
Belen Rodriguez e Iannone, terrorizzati per un possibile rapimento, dopo l'allarme in volo, una volta atterrati, come da protocollo, hanno trovato la polizia. "Ci aspettava sulla pista. Uno spavento. Alla fine la compagnia, con cui volo da molti anni, mi ha chiesto scusa (c’è anche una lettera in cui si dissocia “dalle azioni e dalle scelte del comandante”) e mi hanno messo a disposizione un altro aereo perché io con quel pilota non avrei più volato", fa sapere il centauro.
Entrambi si sono riposati in una camera d'albergo vicino all'aeroporto e sono ripartiti alle 1.30 di venerdì, con un altro aereo e pilota. Deferiti alla polizia per attentato alla sicurezza dei trasporti, fanno capire che non finirà qui. "La polizia non può non prendere una denuncia ma io posso dire che quando gli agenti mi hanno vista si sono messi a ridere - precisa Belen Rodriguez - Fare un atterraggio d’emergenza per nulla? Ma com’è possibile? In pista ci aspettavano quattro pattuglie. Ai poliziotti, che sono stati gentilissimi, ho subito chiesto di verificare che non ci fossero sigarette e hanno confermato anche nel loro resoconto che non ne eravamo in possesso, quindi cade tutta l’accusa".
La showgirl si chiede perché tutto sia degenerato a tal punto: "Davvero non lo so. Anche gli agenti mi hanno chiesto se per caso il pilota mi avesse riconosciuta ma non lo so dire: più probabile, al limite, che abbia riconosciuto Andrea, che ha un pubblico più internazionale. Di certo mi stupirebbe se avesse fatto tutto questo per pubblicità perché é un tipo di pubblicità molto cattiva: questa persona rischia anche il licenziamento ora. Alla fine ha dovuto dire che sentiva puzza di bruciato per giustificare la sua decisione, ma le sigarette elettroniche non puzzano, è vapore acqueo, si sa. La sua è stata una messa in scena per cercare di spiegare il suo comportamento".
Lo spavento c'è stato: "Non mi era mai capitato nulla di simile... e dire che di aerei ne prendo. Ora cerco di riderci su, ma l’altro giorno siamo atterrati in Calabria sudati per la paura. Beh, vediamola così: se prima di morire dovessi mai scrivere un libro sulla mia vita, di sicuro ci metterò anche questo episodio".