Biagio Antonacci è un padre tenero e premuroso. Tiene tra le braccia il figlio nato il 21 dicembre scorso, il primo avuto con Paola Cardinale, a cui è legato dal 2004. Già genitore di Paolo e Giovanni, rispettivamente 26 e 20 anni, i due figli avuti dall’ex Marianna Morandi, quasi al termine del 2021 ha accolto Carlo con una gioia immensa, ora posa col neonato in copertina su Vanity Fair: è la prima volta che si fa vedere in foto insieme al piccolo.
Il cantautore 58enne, molto affezionato pure alla figlia che la compagna ha avuto da una precedente relazione, Benedetta, scrive una lettera accorata al suo bambino di appena tre mesi, lo fa per celebrare la festa di tutti i papà, il 19 marzo. Le sue parole sono un manifesto di vita e speranza in un momento così tragico della storia dell’umanità, segnato dalla guerra in Ucraina e dalle sue vittime innocenti.
Aveva annunciato la nascita legando il fiocco azzurro a un giovane ulivo, metafora della vita che va alimentata, innaffiata di cose belle, fatta crescere, protetta. Biagio Antonacci ora parla al suo Carlo con una lettera potente. La dedica al suo “desiderato amore”.
“E’ inverno e questa sembra una notte qualunque, poca luna, stelle a ciuffi, alberi ancora nudi. Invece è una notte di guerra - scrive l’artista - In questo tempo ferito, pieno di graffi e spigoli che non siamo riusciti a curare, pensare al tuo futuro sembra quasi impossibile, ma non posso fare altro perché il futuro sei tu. Oggi per la prima volta mi hai sorriso, un sorriso vero, con cui hai fatto sembrare questa Terra una volta ancora pura, un luogo di possibilità”.
“Quando sei venuto al mondo, sei apparso come una divinità antica – faccia bianca, occhi aperti – rendendo sacra tua madre e me nuovamente padre”, aggiunge Antonacci. “Sei all’inizio… fragile come una bolla di sapone nel vento. Ma crescerai, fin troppo in fretta – la stessa con cui io, stanotte, guardo avanti e sogno per te. Sogno che, da grande, imparerai a prenderti cura di te, delle persone che amerai, dei figli che vorrai avere. Che potrai lavorare senza guardare mai l’orologio… E non preoccuparti mai del tempo. L’importante è non perderlo, questo caz*o di tempo: sfruttalo, usalo, mangialo, non illuderti mai che sia infinito. Non lo è. Regalati senza riserve: ogni oggi è vita”, continua.
Nel lungo testo Antonacci augura al piccoli le cose a cui tiene lui stesso: “Scrivi, e porta brividi a chi non ne ha… Cuci le ferite di chi ti chiede ago e filo… Provoca tentazioni, desidera e, se puoi, ama… senza limiti. Abbandona l’ordine malato del senso di colpa – che sia maledetto, lui sa di cosa parlo”. Vuole continuare a sperare sentendo il calore del figlio direttamente nel cuore.