Per tutti è stato il papà d'America, negli Anni 80, quando era il ginecologo, padre di cinque figli, nel telefilm cult "I Robinson". Oggi Bill Cosby ha di nuovo l'attenzione dei media puntata addosso, stavolta però per un fatto poco piacevole, un'accusa infamante, quella di violenza sessuale. Sembra che l'attore, 70 anni, abbia stuprato una dozzina di donne nel corso della sua vita. Una di loro ha trovato il coraggio di denunciare: l'attrice Barbara Bowman lo ha fatto rilasciando un'intervista al Daily Mail. Cosby l'avrebbe violentata 25 anni fa, quando lei aveva appena 17 anni e fece con lui un provino per entrare nel mondo della televisione.
"Quando mi ha visto - ha dichiarato la donna - mi ha chiesto di andare in bagno e di bagnarmi i capelli. Poi ha voluto che facessi il provino ubriaca mentre lui mi prendeva per il collo da dietro. Diceva che faceva parte della sua valutazione e voleva capire se valeva la pena che lui mi aiutasse con la mia carriera. Se vuoi avere successo come attrice devi abbassare le barriere, essere vulnerabile". Pare che Cosby abbia dato alla ragazza anche delle droghe: "Eravamo al ristorante con lui e tanti amici suoi, ad un certo punto mi desse: 'Stai male, sembri avere la febbre. Prendi queste'. Mi portò nel retro del ristorante - ha raccontato ancora la Bowman - e mi diede due capsule. In quel momento non pensai potessero farmi male ma, dopo l'assunzione, mi ritrovai a faccia in giù sul tavolo del ristorante. Mi prese e mi portò nel mio appartamento. Li cominciò ad abusare di me". "Bill mi diceva che era la mia figura paterna - ha riferito ancora la donna - e dovevo fidarmi di lui come fosse un padre, al 100%. Poi mi drogava e mi stuprava. Avevo troppa paura per parlare. Me lo diceva sempre: 'Fidati di me, come ti fideresti di un padre'". "La mia speranza - ha concluso Barbara - è che chiunque abbia subito abusi sessuali non sia intimidita e spinta a stare in silenzio perché è stata abusata da un uomo ricco, famoso e potente. se posso aiutare anche solo una persona con le mie parole allora ho fatto il mio dovere".