- L’attore a 67 anni si è dovuto ritirare dalle scene, ha la demenza frontotemporale
- La sua famiglia ha voluto pubblicare un lungo post social per spiegare la situazione
- Dai movimenti corporei ai comportamenti maleducati: ecco cosa lo aspetta
La malattia di Bruce Willis è stata definita “crudele” dalla sua famiglia. All’attore (che ormai non potrà più lavorare) lo scorso anno era stata diagnosticata l’afasia, adesso la moglie, l’ex moglie e tutte le sue figlie hanno annunciato che in realtà la problematica è ben peggiore: il divo hollywoodiano ha la demenza frontotemporale (DFT). A 67 anni la sua vita è cambiata completamente, lo aspettano grandi difficoltà anche perché non esiste una cura.
Pubblicando una foto di Bruce, la moglie Emma Heming, 44 anni, l'ex moglie Demi Moore, 60 anni, e le sue cinque figlie (Rumer, Scout, Tallulah, Mabel and Evelyn) hanno raccontato tutta la verità su Instagram: "La nostra famiglia voleva iniziare esprimendo la nostra più profonda gratitudine per l'incredibile dimostrazione di amore e sostegno che abbiamo ricevuto da quando abbiamo condiviso la prima diagnosi di Bruce”.
Nel comunicato poi si legge: “Sul solco di questo volevamo darvi un aggiornamento sul nostro amato marito, padre e amico poiché ora abbiamo una comprensione più profonda di ciò che sta vivendo. Da quando abbiamo annunciato la diagnosi di afasia di Bruce nella primavera del 2022, le condizioni di Bruce sono progredite e ora abbiamo una diagnosi più specifica: demenza frontotemporale (nota come DFT)”.
“Sfortunatamente, i problemi di comunicazione sono solo un sintomo della malattia che Bruce deve affrontare. Anche se tutto questo è doloroso, è però un sollievo avere finalmente una diagnosi chiara. La DTF è una malattia crudele di cui molti di noi non hanno mai sentito parlare e che può colpire chiunque. Per le persone sotto i 60 anni, la DTF è la forma più comune di demenza e poiché ottenere la diagnosi può richiedere anni, la DTF è probabilmente molto più diffusa di quanto sappiamo”, prosegue la delicata nota.
E ancora: “Oggi non ci sono cure per la malattia, una realtà che speriamo possa cambiare negli anni a venire. Con l'avanzare delle condizioni di Bruce, speriamo che l'attenzione dei media possa essere focalizzata sul far luce su questa malattia che necessita di molta più consapevolezza e ricerca. Bruce ha sempre creduto nell'uso della sua voce nel mondo per aiutare gli altri e per aumentare la consapevolezza su questioni importanti sia pubblicamente che privatamente”.
“Sappiamo nei nostri cuori che – se oggi potesse farlo – vorrebbe reagire portando all'attenzione globale questa malattia e il modo in cui impatta sui malati e sulle loro famiglie e vorrebbe entrare in connessione con coloro che la stanno affrontando. La nostra è solo una famiglia con una persona cara che soffre di DFT, incoraggiamo gli altri ad affrontarla a cercare la ricchezza di informazioni e supporto disponibili attraverso l’associazione AFTD (@theaftd, theaftd.org.)”, hanno sottolineato i familiari di Bruce.
“E per quelli di voi che sono stati abbastanza fortunati da non avere alcuna esperienza personale con DTF, speriamo che vi prenderete il tempo per conoscerla e sostenere la missione di AFTD in ogni modo possibile. Bruce ha sempre trovato gioia nella vita e ha aiutato tutti quelli che conosce a fare lo stesso. Ha significato tantissimo per noi e per lui vedere questo approccio ricambiato”, conclude il triste messaggio.
La malattia che ha colpito Willis è piuttosto rara, rappresenta meno del cinque per cento di tutti i casi di demenza, e colpisce in particolare i lobi del cervello dietro la fronte, che sono responsabili del comportamento, della risoluzione dei problemi, della pianificazione e delle emozioni. Questo significa che i sintomi sono piuttosto pesanti e vanno dai cambiamenti della personalità (come apparire maleducati, disinteressati e antipatici) ai movimenti ripetuti e compulsivi. I sintomi possono includere anche il desiderio di cibo malsano.