Sabato sera a Roma. Ore 20, circa.
Un signore con i capelli bianchi, piuttosto lunghi sulle spalle, staziona già da un po'davanti al 'Barberini', storico Cinema del centro della Capitale. Fuma nervosamente quel signore. Si guarda intorno, sembra in attesa di qualcosa, di qualcuno: si tratta di Carlo Vanzina. Si accende un'altra sigaretta, l'ennesima. In sala, il suo ultimo lavoro, "La mandrakata". Invece di stare lontano dalla sala persiste davanti l'entrata quasi fosse il direttore del Cinema; sente le aspettative del pubblico, si gira per osservare il monitor con il conteggio dei posti ancora disponibili. La sala uno conta più di 400 posti. Ne mancano 204.. 197.. 112.
Ore 20.20.La sala si è riempita. Missione compiuta, ma Carlo non desiste: è sempre fuori, ci avviciniamo ad uno dei responsabili del multisala che
ci racconta: "E' veramente una Mandrakata: sta andando benissimo, così come gli altri film che proiettiamo, ma questo è quello che riempe sempre la sala. In calo invece Pinocchio, sempre meno gente viene a vederlo". Per questa settimana dunque, il burattino più famoso ha perso i fili gestiti invece da Carlo Vanzina che senza vendere libri o pupazzi riesce a spopolare in tutta Italia.