Carmen Consoli sul figlio avuto con la fecondazione assistita: 'L'Italia si svegli!'

Carmen Consoli si apre totalmente e nel podcast Mama non Mama del Corriere della Sera torna a parlare del suo difficile percorso per avere un figlio con la fecondazione assistita. La cantante 46enne ha affrontato il suo ‘viaggio’ per la maternità durato ben due anni e fatto di controlli medici e test psicologici senza timore. Spera che presto molte donne possano fare la sua stessa scelta anche in Italia, piuttosto che essere costrette ad andare all’estero. “L’Italia si svegli!”, sottolinea. Carlo Giuseppe, che ora ha 8 anni, “sembra crescere sereno”.

Carmen Consoli sul figlio avuto con la fecondazione assistita: 'L'Italia si svegli!'
Carmen Consoli sul figlio avuto con la fecondazione assistita: 'L'Italia si svegli!'

"L’esperimento sembra essere riuscito. Probabilmente qualcuno al governo italiano ci sta pensando di portare questa pratica anche qui no? Io sono il test. E insieme a me, credo, Gianna (Nannini, ndr)… Tante altre persone in Italia hanno fatto questo e sono tanti, sono veramente tanti che popolano questo Paese e che hanno fatto ricorso a questo tipo di fecondazione, no?”, sottolinea l’artista siciliana.

Carmen Consoli ha scelto un donatore disponibile a essere contattato, come aveva già raccontato nel 2015.  “Se vorrà il donatore lo potrà rintracciare. Non voglio che lo cerchi negli occhi di tutti gli uomini”, spiega. Se il figlio vorrà sapere chi è il suo padre biologico, non ci saranno segreti.

La 46enne ha scelto una madre single proprio come fatto in passato da Gianna Nannini

“Un figlio è meglio farlo con un marito ed è meglio dare a un bambino una famiglia, anche omogenitoriale, anche se io sono per la famiglia tradizionale. Ma ero single, a 38 anni, un’età biologica avanzata, mi trovavo sola con mia madre, dopo la morte di papà; a Natale, alle Maldive con lei, pensavo alle case, le terre ereditate: eravamo sole, va allargata la famiglia, penso”, racconta spiegando l’esigenza di diventare madre ricorrendo alla fecondazione assistita, quando nel 2009 è venuto a mancare il suo papà.

Ha deciso per un donatore laureato in medicina e amante della musica classica. Il suo piccolo è già un artista, suona la batteria. Carmen desidera che la sua esperienza possa aiutare altre donne a combattere affinché pure in Italia tutte possano decidere del proprio corpo e possano scegliere se e come diventare madri liberamente.