- L’ex gieffina 45enne in un video racconta tutto e si sfoga: "Sono frustrata"
- Sotto esame la battaglia per la legge all’oblio oncologico, a cui tiene tantissimo
Carolina Marconi affida a un video il suo sfogo. E’ rimasta molto turbata da una telefonata ricevuta e racconta tutto. “Mi hanno chiesto di non pubblicare più nulla sui social”, svela. Sotto esame c’è la battaglia per la legge all’oblio oncologico, a cui tiene tantissimo.
“Ciao amici, oggi è una giornata difficile per me. Ho ricevuto una chiamata che mi ha turbato molto. Sapete che mi batto da molto tempo per la legge del diritto all’oblio oncologico, ovvero la possibilità per noi, ex malati oncologici di recuperare tutti i nostri diritti. Forse tanto non sanno che, una volta guariti, noi non abbiamo più il diritto di accedere ad alcuni servizi come un mutuo, un prestito, un’adozione, l’assicurazione e così via. Finalmente è uscita questa legge il 3 di luglio, che è stata approvata alla Camera e deve ancora arrivare al Senato per diventare legge definitiva. Questa legge prevede il recupero dei diritti: dopo 10 anni dalla guarigione ti restituiscono la dignità, riprendi finalmente in mano la tua vita. Ma 10 anni sono troppi”, esordisce la 45enne.
“Sono stata contattata da questa persona che mi ha chiesto di non pubblicare più nulla sui social per non influenzare la gente, perché la legge deve passare così com’è - confida ai follower l’ex gieffina - Io non ho questo potere, ma nessuno mi può dire di rimanere in silenzio. Mi ha fatto sentire quasi in colpa, dicendomi che, nel caso in cui la legge non venga approvata anche al Senato, come è avvenuto alla Camera, quindi prevedendo i 10 anni, ci vorrà più tempo per l’approvazione, perché la legge dovrà essere sottoposta nuovamente al voto della Camera”.
“Mi chiedo: se volere è potere e se la politica ha voglia realmente di tutelare noi cittadini, oggi c’è la possibilità di migliorare questa legge. Perché non può essere fatto? Una volta approvata al Senato, la Camera dovrebbe confermare la legge già approvata, ma migliorata. Riduzione degli anni, perché 10 sono troppi. Sicuramente ci vorrà un pochino di più, ma sarà una legge giusta per tutti, con il recupero della dignità per tutti”, continua Carolina.
La Marconi è provata e sottolinea: “Mi sento frustrata perché sembra che ci stiano facendo solo promesse a vuoto dicendo che ci saranno dei decreti attuativi che valuteranno caso per caso per la riduzione degli anni. Figurati se controlleranno persona per persona… Siamo più di 1 milione di persone guarite di cancro in Italia. Ma ci state prendendo in giro? Nel Paese ci sono tante leggi che aspettano da 20 anni questi decreti attuativi e non sono mai stati fatti. Figuriamoci cambiare una legge! Una volta approvata rimarrà così per tanti anni e non la modificheranno più. Quindi oggi è il momento per cambiarla: ve ne rendete conto?”.
“Questa persona mi chiede di stare in silenzio e rassegnarmi - conclude la Marconi - Sono stata accusata anche da alcuni politici nelle loro interviste: hanno detto che i miei post su Instagram sono esagerati. Facile parlare così seduti dietro una scrivania. E’ in gioco la nostra vita. Noi soffriamo ora. Vorrei vedere voi nelle nostre condizioni: 10 anni sono troppi. Non sarebbe più semplice ridurre la durata, 5 anni per tutti, e poi procedere con i decreti attuativi necessari? Se non fosse possibile, allora potreste fornirci sussidio e assistenza fino a 10 anni? Io non mi arrenderò mai: la vita è adesso. Non rimango in silenzio”.