Caterina Balivo va dritta al punto intervistata da F che le regala anche un’iconica cover. La conduttrice punta il dito contro gli uomini, ancora troppo maschilisti. Non è tenera neppure col marito, Guido Maria Brera: “Non si occupa dei figli come me”. I due sono genitori di Guido Alberto, 8 anni, e Cora, 3. Lo scrittore è anche padre di Costanza, 16 anni, nata da una precedente relazione.
“Che siano le donne a pagare il prezzo più alto è un dato di fatto”, sottolinea la mora 41enne. Accade anche ora, in pandemia. “L’anno scorso ho dovuto interrompere con un mese di anticipo il mio programma, Vieni da me - racconta al settimanale - A maggio eravamo tornati in onda ma mio marito se n’è andato di casa: non poteva rischiare, per motivi suoi personali di salute, di essere esposto al contagio. Tre figli senza scuola, la diretta ogni giorno: non ce la facevo”.
Caterina trova che tutto questo sia profondamente ingiusto. “Basterebbero gli asili nido: se le grandi aziende non li creano al loro interno, se non permettono di far entrare i figli per l’allattamento, io stessa non ho mai potuto portare Cora in Rai, come fa una donna a conciliare lavoro e maternità?”, prosegue la presentatrice.
Secondo la Balivo le donne non possono ancora lavorare serene, lei è una di queste ovviamente. E precisa ancora: “Asili nido gratuiti, scuole a tempo pieno. Cose banali, che nessuno fa. Finché la donna si vergogna di dire in ufficio ‘Ho il colloquio con la maestra’, finché l’uomo viene deriso perché va alla recita della figlia, culturalmente le cose non cambieranno mai”.
Poi torna al marito: “Se voglio che Guido venga alla recita, devo dirglielo mesi prima. E sa come mi risponde? ‘Se non ho una cosa importante vengo’. Se non hai una cosa importante? Perché noi ci ammazziamo per esserci e loro no? Non lo accetto”.
Brera non si occupa dei figli come lei, Caterina Balivo lo dice senza alcun problema: “Mi chieda se mio marito è maschilista: la risposta è no. Ma mi chieda se si scoccia quando il sabato sto tre ore al telefono per lavoro, mentre lui se ha impegni nel fine settimana esce e neppure avvisa: la risposta è sì. Mi chieda se va ai colloqui con i maestri: la risposta è mai”. E poi chiosa: “La verità è che anche i migliori sono uomini moderni ma maschilisti. Il prossimo step è avere uomini moderni e basta: io insegno a mio figlio che il padre dovrebbe occuparsi di lui esattamente come la madre”.
