- Ha comprato un paio di calzature di cui va molto fiera e a chi la critica ribatte
- “Certo, 150 euro sono soldi, ma sono pochi rispetto al costo di quelli firmati che vanno tanto quest’estate”
Caterina Balivo è fiera del suo acquisto artigianale. Ha comprato un paio di zoccoli fatti a mano mentre era qualche giorno in Toscana, alle terme. Sul social li mostra ai fan e si dice contentissima delle calzature. Svela anche quanto li ha pagati: 150 euro. Il prezzo fa storcere il naso a qualcuno che la critica. La conduttrice 43enne, però, ribatte: “A mio avviso 150 euro per degli zoccoli non sono tanti”.
La presentatrice, poco prima di andare in studio a Tv8 per registrare il quiz show che conduce, Lingo, dice la sua sugli zoccoli. “Eccomi, volevo puntualizzare una cosa che ieri qualcuno di voi mi ha fatto notare in merito ai miei zoccoli fatti a mano”, esordisce. “Volevo parlare con chi mi ha scritto ieri in privato dicendo: ‘Ah, 150 euro gli zoccoli, come se costassero poco!’".
La Balivo desidera esprimere pienamente il suo pensiero. Con le calzature in mano, anche firmate dall’artigiano di Forte dei Marmi che le ha prodotte, la conduttrice precisa il motivo per cui difende l'acquisto. “Chiariamo una cosa: 150 euro sono soldi - continua Caterina - Sono pochi rispetto agli zoccoli firmati che vanno tantissimo questa estate. I prezzi infatti salgono dai 500 euro in su. Ma, a mio avviso, non sono così tanti se pensate a una cosa: sono stati fatti a mano da un signore italiano, se non sbaglio la sua è la terza generazione di ciabattini. Mi ha fatto provare la suola, ho scelto il pellame, con le sue mani ha inchiodato lo zoccolo, ha messo la fibbia, li ha rifiniti…”.
Caterina alla fine conclude con un affondo contro i criticoni: “Se in questo momento della nostra vita non capiamo che l’artigianalità e tutto ciò che è ‘made in Italy’ va supportato, sponsorizzato, sottolineato, allora ragazzi non ci siamo. Io vi consiglio di comprare meno cose low cost, ma una cosa fatta bene italiana, prima di cominciare a scrivere contro qualcosa che, secondo voi, è uno spreco”.