Finalmente si sposa. Chiara Iezzi, pronta per il grande passo, ha deciso di convolare a nozze con il suo fidanzato, l'ex rabbino Meir Cohen. "Vorremmo sposarci con il rito ebraico, magari a New York. Al vestito non ci ho ancora pensato, ma ho in mente qualcosa un po’ Jackie Kennedy, una cosa anni Sessanta", racconta la cantante, famosa per i suoi duetti con la sorella Paola.
"Abitiamo nella stessa zona, ci siamo visti in caffetteria sotto casa - dichiara la Iezzi interrogata da Vanity Fair su come è nato questo amore - Lui si è incuriosito perché io leggevo libri di Kabbalah, che studio da sette anni. Mi ha chiesto se fossi ebrea e mi ha invitata al Tempio dove fino all’anno scorso faceva il rabbino. Non ci sono andata". L'ha fatto un po' penare il povero Meir: "Non avevo voglia di instaurare nessun tipo di rapporto. Ero molto solitaria, allora", spiega e la sua dolce metà ha avuto la pazienza di aspettare il momento giusto: "Non ha mai insistito, non è pressante: prima di stare insieme siamo stati solo amici per un anno. Ci siamo rivisti per caso e abbiamo iniziato una bella e lunga conversazione sull’ebraismo, la spiritualità. Mi ha invitata a cena e io ho detto di no". Altro due picche, finché Chiara non ha analizzato fino in fondo cosa realmente la facesse scappare: "A un certo punto ho preso la responsabilità del mio continuo sfuggire, ho capito che così facendo non avrei dato all’amore la possibilità di guarire le mie ferite del passato. Accorgersi che si erigono barricate è il primo passo per abbatterle e per lasciarsi andare. Dovevo essere un po’ coraggiosa".
Sulla differenza tra convivenza e matrimonio risponde: "Non sono mai stata sposata, quindi non lo so. La verità è che ci sposiamo perché me l’ha chiesto e mi è sembrato un bel gesto. Io non sono mai stata troppo romantica e fan del matrimonio. Però credo che sposarsi sia un impegno un po’ più profondo".