Claudio Lippi scoppia in lacrime per Costanzo in tv: ''Credevo fosse eterno''

Claudio Lippi non ce la fa a trattenersi, a La vita in diretta, ospite con tutto il cast di Buona Domenica, scoppia in lacrime per la scomparsa di Maurizio Costanzo, deceduto a 84 anni venerdì 24 febbraio a Roma. E’ annientato dalla morte del celebre giornalista. Con la voce rotta sottolinea: “Credevo fosse eterno”.

Claudio Lippi scoppia in lacrime per Costanzo in tv: ''Credevo fosse eterno''

Il 77enne piange Costanzo. Accanto a lui ci sono Paola Barale, Roberta Capua, Massimo Lopez, quelli che grazie a Maurizio hanno consolidato fama e successo: il contenitore domenicale di Canale 5 faceva sempre il pieno di share.

"Non è stato solo un buon giornalista, era estremamente intelligente, educato e diretto. Tutto quello che aveva da dire, non lo diceva mai alle spalle. E stato l'autore di una televisione irripetibile”, sottolinea il presentatore commosso.

Il presentatore piange in diretta per la scomparsa del giornalista

"Stiamo vivendo un momento che credo di non aver mai vissuto in cinquant'anni di lavoro, al di là del senso di colpa che provo nel ricordare qualcuno che io pensavo eterno. Non voglio mancare di rispetto a quelli che già ci hanno lasciato. Io credo che il segreto di Maurizio Costanzo sia quello di essere rimasto un eterno bambino. Lui rideva come un bambino e rideva anche per le caz*ate, scusate la parola. Questo era un grande segreto”, aggiunge tra le lacrime.

Il 77enne è devastato dal dolore

"Stava sempre un passo indietro rispetto agli ospiti. Non giudicava mai chi aveva di fronte, era sempre lì, seduto con lo sgabello dietro e lasciava che l'ospite poteva lasciarsi andare con lui, ma soprattutto lui sapeva ascoltare le risposte", ricorda Roberta Capua. Massimo Lopez, con gli occhi lucidi, aggiunge: "Lui aveva un bambino dentro di sé e lo ha sempre fatto giocare, mi ha permesso di giocare con lui. Gli avevo chiesto di giocare con le macchine telecomandate. Lui mi disse che non poteva stare per strada perché altrimenti l'avrebbero riconosciuto, ma giocammo con le macchinine a casa sua”.

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