- Il 19enne parla ai follower in una diretta social: “Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo”
- “Il 3 ho un’udienza, poi vado a riscrivermi al liceo. Mi presento all’esame senza frequentare la scuola”
Achille Costacurta affida la sua confessione ai social. In una diretta avrebbe detto, come riporta il sito de Il Fatto Quotidiano: “Tra i 15 e i 17 anni sono stato in un centro penale a Parma”. Il 19enne, figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta, racconta il suoi percorso complicato, dopo la bufera che lo ha investito e ancora non si placa. Tornato a mostrarsi anche nelle storie su Instagram, il ragazzo annuncia pure il suo libro in cui racconterà tutto, nei minimi dettagli.
“Sono stato un anno e sette mesi in un centro penale a Parma - avrebbe spiegato Achille - Eravamo ragazzi di tutte le età. Eravamo in camere da 4 ed eravamo in 30. Loro dal Sert prendevano 160 euro a persona e a noi davano massimo un cucchiaino di parmigiano a pranzo e uno a cena. Il ketchup e la maionese solo il sabato e la domenica, le bibite solo nei festivi”. “Sbagliando si impara e per fortuna l’ho capito adesso, meglio ora che a 50 anni”, avrebbe poi sottolineato.
"La comunità? Ne parlerò nel mio libro, tanti ricordi traumatici li ho rimossi, però è diverso dal carcere, lì c'erano gli educatori. Non potevo uscire e non potevo fare nulla. Ci sono stato dai 15 ai 17 anni. Sveglia alle 7:30, se tu alle 7:45 non eri già a fare colazione avevi una sigaretta in meno, ne avevamo dieci al giorno. Se tutti i partecipanti non erano in fila, non facevano mangiare nessuno. Facevano arrabbiare tutti con chi sbagliava. Robe assurde. Era un posto gestito dalla chiesa. Però questa esperienza dura mi è servita, ma la mia testa è un po’ matta e ogni tanto ci ricasco”, avrebbe proseguito Costacurta Jr..
"Le polemiche? Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo. Nella vita ho fatto tante cose, ho fritto in un bar, poi ho lavorato in ufficio. Poi ora mi sono fermato per pensare, il 3 ho un’udienza, poi vado a riscrivermi al liceo. Mi presento all’esame senza dover frequentare la scuola", avrebbe continuato. “Per ora è sabato e devo chiamare l’avvocato”, avrebbe infine concluso Achille.