Il British Columbia Coroners Service ha confermato ieri la causa della morte della star di “Glee”, Cory Monteith, deceduto lo scorso 13 luglio nella sua stanza di hotel a Vancouver: si è trattato di un’overdose da mix tossico di droghe, tra cui eroina e alcol.
Nella dichiarazione si aggiunge: “Non ci sono prove che colleghino la morte di Mr. Monteith ad altro che non un tragico incidente. La famiglia di Mr. Monteith è stata messa al corrente delle circostanze della sua morte. Da parte dei membri della famiglia, il BC Coroners Service chiede ai media di rispettare la loro privacy in questo momento difficile”. Privacy è quella che viene chiesta anche dal portavoce della fidanzata e coprotagonista di Cory, Lea Michele, in una nuova dichiarazione ufficiale: “Lea è profondamente grata per tutto l’amore e il supporto che sta ricevendo dalla famiglia, dagli amici e dai fan. Dalla scomparsa di Cory, Lea sta vivendo il suo lutto insieme alla famiglia di lui prendendo le giuste decisioni con loro. Si stanno facendo forza a vicenda mentre cercano di accettare la perdita insieme. Continuiamo a chiedere ai media di rispettare la privacy della famiglia di Cory e di Lea”. L’attore 31enne, che aveva rivelato della sua battaglia contro la dipendenza da sostanze stupefacenti, aveva seguito una terapia in rehab all’inizio dell’anno, uscendone lo scorso aprile. Sembra che Cory e Lea, che è sempre rimasta al fianco del compagno, stessero anche pianificando di andare a vivere insieme nella casa di lei a Los Angeles.