Costantino della Gherardesca, intervistato da Vanity Fair, ha parlato dei suoi problemi psichiatrici. E' affetto da "Generalized Anxiety Disorder e altri disturbi come l'agorafobia - ha spiegato - Devo stare attentissimo a tenerli sotto controllo con farmaci, stile e ritmi di vita, un certo numero di ore di sonno". Disturbi psichiatrici di cui probabilmente soffriva fin da piccolo ma non gli sono stati diagnosticati fin da subito: "Ero un bambino problematico, volevo stare sempre da solo e mi venivano attacchi d'ansia quando si trattava di andare in luoghi pubblici - una cosa che mi è rimasta, odio le feste, odio socializzare - ma allora non si parlava di questo genere di disturbi. E, poi, mi hanno mandato in collegio in Svizzera molto presto, a nove anni", ha raccontato.
Il conduttore, che il 29 marzo tornerà in tv, su Real Time, con "Hair - Sfida all'ultimo taglio", è stato per la prima volta da una psicologa a 12-13 anni: "Avevo dato fuoco alle tende - ha rivelato - Ma il periodo peggiore cominciò a 14 quando mi trasferirono in un collegio di destra, molto severo, in Inghilterra. Capirono subito che ero omosessuale e mi punivano continuamente. Una volta mi fecero correre nella neve fino a 'ustionarmi' le piante dei piedi. Per fortuna la presi di petto. Scappavo a Parigi da amici e lì ne facevamo di cotte e di crude, due anni dopo, mi hanno trasferito in un altro collegio, molto di sinistra. Ci si droga per anestetizzarsi. La verità è che fai casini terribili". E' stato ricoverato in "ospedali psichiatrici, comunità di recupero. Per disturbi psichiatrici e per droga". Alla fine però, Costantino della Gherardesca è riuscito a uscirne e oggi a 38 anni sta meglio. pensa anche che per i gay sia più importante il diritto di poter adottare un bambino che quello al matrimonio. A lui piacerebbe diventare padre? "Immagino che qualcuno possa avere perplessità sul fatto che uno con problemi psichiatrici possa occuparsi di un fglio. Ma ho visitato alcune case famiglia per bambini senza genitori o maltrattati e le garantisco che sarebbe molto meglio avere una casa, la possibilità di studiare e, nel mio caso, cinque dottori a disposizione. Credo che potrebbe essere felice. Quindi la risposta è: sì, lo farei", ha risposto.