Cresce in Italia l'attesa per "Operazione Trionfo", il nuovo programma blockbuster che prenderà il posto de "Il Grande Fratello" come programma "reality show" nel palinsesto di Mediaset. Ma mentre i promo passano in tv a tambur battente e si aspetta di scoprire Miguel Bosè nell'insolito ruolo di padrone di casa in cerca di una stella, il cugino americano del programma viene accusato di truffare i telespettatori.
Dagli Stati Uniti arrivano notizie poco rassicuranti sulla regolarità di questo tipo di reality show. Ad alzare il polverone è stato il quotidiano "USA Today" che ha accusato i produttori della trasmissione "American Idol" di aver truffato i concorrenti e gli spettatori. Alla base della denuncia ci sarebbe una clausola del contratto che i concorrenti hanno dovuto firmare, la quale prevede la libertà dei produttori di cambiare le regole del gioco in qualsiasi momento.
La Fox, l'emittente che trasmette il programma, sarebbe persino libera di scegliere in piena libertà il nome del concorrente eliminato, o del vincitore assoluto, in caso di avaria al sistema di televoto. E guarda caso il sistema di televoto ha avuto diverse défaillance nelle ultime settimane a causa degli scarsi sistemi di sicurezza che permettono a chiunque possieda un collegamento a banda larga di inviare fino a 10.000 voti in un'ora, e più di una volta il concorrente eliminato è stato deciso "dall'alto". La serata finale è prevista per il 4 settembre prossimo, quando i concorrenti superstiti, Kelly Clarkson, Justin Guarini e Nikki McKibbin si giocheranno la vittoria: un contratto da un milione di dollari con la BMG Records.
Luca Tiraboschi, direttore di Italia 1, si affretta a spiegare che i regolamenti di "Operazione Trionfo" sono cristallini e che nessuna clausola di questo genere verrà introdotta nel format italiano: staremo a vedere.