Damiano David dei Maneskin: 'Ecco perché ho pianto a Sanremo'

Damiano David a Sanremo 2022, dopo aver cantato Coraline con la sua band, i Maneskin, non ha resistito alla commozione e sono arrivate le lacrime. Il 23enne a La vita in diretta, intervistato da Giovanna Civitillo, la moglie di Amadeus, inviata del programma al festival, insieme agli altri componenti del gruppo, Victoria De Angelis, 21 anni, Thomas Raggi, 22, ed Ethan Torchio, 21, spiega il perché del suo pianto.

Damiano David dei Maneskin: 'Ecco perché ho pianto a Sanremo'
Damiano David dei Maneskin: 'Ecco perché ho pianto a Sanremo'

“E’ un pezzo particolare per me, parla di una persona molto importante, quindi farlo su un palco del genere per la prima volta è stato molto forte”, sottolinea il romano 23enne.

Coraline fa parte dell’album Teatro d’ira – Vol 1, al cui interno è inclusa anche Zitti e buoni. Il brano sarebbe dedicato a una sua amica, una persona abusata a cui la vita avrebbe tolto moltissimo. Damiano non ha mai voluto dire di più a riguardo. A Rockol l’artista aveva rivelato: “E’ nata in una stanza d’albergo. Eravamo io e Thomas. Lui ci ha messo la chitarra, io l’idea del ritornello, che abbiamo poi sviluppato insieme agli altri”.

Il frontman 23enne della band spiega il motivo delle sue lacrime a fine esibizione a Giovanna Civitillo, inviata de 'La vita in diretta'

Molti hanno pensato che Coraline fosse ispirata a “Coraline e la porta magica”, l'adattamento animato firmato nel 2009 da Henry Selick tratto dal racconto di Neil Gaiman. “Non è la Coraline del cartone - aveva precisato Damiano - la scelta del nome è solo fonetica”. 

Si è anche pensato che la canzone fosse dedicata alla fidanzata di David, Giorgia Soleri. La ragazza è stata sicuramente la Musa, il racconto però non riguarderebbe lei, ma un’altra persona in passato molti vicina al cantante. C’è anche chi racconta che questa giovane, fragile e inerme, si sarebbe addirittura tolta la vita a causa degli abusi.

La band aveva spiegato alla stampa che Coraline “è una favola portata in musica”. “E’ una storia vera ma non ne parlerò”, aveva chiarito Damiano. E aggiunto: “Non c'è un lieto fine, è una favola che finisce male, come spesso accade nella vita reale, ed è una situazione di vita reale messa in musica, quella dell'appassimento di una ragazza, un fiore splendido, e il cavaliere è una sorta di spettatore inerme e impotente”.

Sul social il frontman dei Maneskin, subito dopo le lacrime a Sanremo, scrive: “Grazie a tutti voi che avete compreso il significato e il peso di questa canzone della mia vita. Grazie ai miei compagni di portarla sul palco insieme a me. Grazie a Fabrizio Ferraguzzo che l’ha prodotta e oggi la nostra spalla, migliore amico e manager. Grazie ad Amadeus, che mi ha dato l'occasione di portarla sul palco più importante d’Italia. Grazie a te Giorgia, che me l'hai fatta scrivere e vivere. A tutti voi e alla musica, semplicemente grazie”.