Daria Bignardi, austera conduttrice e ora direttrice 56enne di Rai Tre, la stessa che ha vietato abiti sexy, tacchi alti e scollature alle sue conduttrici, difende Diletta Leotta, criticata da molti per l'outfit scelto per Sanremo 2017, giudicato troppo sexy per chi è stato invitato al Festival per parlare di cyberbullismo.
Difende Diletta Leotta e lo fa molto apertamente. Daria Bignardi nella sua rubrica su Vanity Fair dice la sua sulla vicenda. "E' una ragazza solare, che ha dato un buon esempio di come si possa reagire a una violenza come quella che ha subito lei: fotografie private rubate e diffuse in Rete", scrive.
"Diletta Leotta ha reagito e ha denunciato, ma si è presentata a Sanremo per parlare di cyberbullismo vestita come un papavero sexy: corpetto a reggiseno e ampia gonna con spacco – subito definito 'alla Belen' – rossi, con ricami argentati. Una scelta che rafforza il messaggio del non lasciarsi intimidire dai violenti e dagli scorretti", continua Daria Bignardi.
La difende e parla anche delle polemiche Daria Bignardi, con riferimento al tweet di Caterina Balivo, per il quale ha anche chiesto scusa, specificando che si riferiva all'atteggiamento 'leggero' della conduttrice 25enne e non all'abito, alle discussioni tv, ai consigli di Alba Parietti e alla risposta di Maria De Filippi: "E' come dire che ti violentano perché avevi la minigonna".
Daria spiega anche la sua 'non voglia' di stile nel corso degli anni. Poi conclude: "Vestirsi è un’arte e un divertimento, oltre che un piacere. Vestirsi per lavoro, se si ha un ruolo pubblico, a volte è un dovere. Per una donna di venticinque anni che va al Festival di Sanremo, non a un convegno alla Camera, a dire alle ragazze più giovani di lei di non aver paura delle intimidazioni e delle violenze, perché avere nel telefonino foto private e intime non è una colpa, ma la colpa ce l’hanno i ladri che le rendono pubbliche, secondo me un vestito rosso da papavero sexy è perfetto".
