- La conduttrice sul marito Giulio Tassoni: “E’ un papà innamorato”
- Carlotta, 2 anni, “ci ha uniti ancora di più come coppia. E pensare che…’’
Eleonora Daniele vede il mondo più bello da quando Carlotta è arrivata nella sua vita. La conduttrice 46enne a Gente parla della sua infinita felicità per la figlia di 2 anni, ma rivela pure: “Da mamma mi sento più forte, ma anche più fragile, sono più esposta ai timori, alle apprensioni, all’ansia”.
La presentatrice di Storie Italiane è cambiata, prima che la bambina arrivasse era “più dura”. La perdita del fratello Luigi, affetto da autismo, nel 2015, l’ha segnata. “L’arrivo di Carlotta mi ha ammorbidita. Mi ha dato una gioia immensa che ha rafforzato il mio attaccamento alla vita. Lei è il motivo per il quale essere grati e svegliarsi ogni giorno con il sorriso”, sottolinea.
Dopo la scomparsa di Luigi si è gettata a capofitto nel lavoro, poi per la prima volta Eleonora Daniele ha sentito l’esigenza di avere un figlio e adesso con Carlotta sorride. Quando le si domanda che bambina sia la piccola, confida: “E’ veloce, apprende in fretta. Chiacchiera tanto, legge tutte le lettere dell’alfabeto, frequenta l’asilo nido e già parla un pochino l’inglese. Le ho letto quattro favole e ormai le conosce a memoria. Da ex maestra cerco di insegnarle la logica e lei mi sembra segua bene. E’ molto gelosa del mio lavoro: se mi vede al telefono inizia ad alzare la voce, cercando di attirare la mia attenzione”.
Il marito, Giulio Tassoni, è pazzo proprio come lei della figlia: “E’ un papà innamorato. La porta ogni mattina all’asilo. Quando ero incinta ricordo che temeva che l’arrivo di una nuova vita tra noi potesse togliergli spazio, ma io sapevo che non correvamo questo rischio: ho sempre avuto il senso e il desiderio della famiglia unita. Essere genitori ci ha fatto crescere, ci ha uniti ancora di più come coppia. Quando siamo tutti e tre insieme è vera felicità”.
Eleonora si definisce “una madre presentissima”. “Cerco di trascorrere il più tempo possibile con Carlotta, mi piace addormentarla la sera. Se mi capita di dire no a qualcosa che mi viene proposto non lo vivo come una privazione o un sacrificio: è tempo prezioso che posso dedicarle”, spiega.
La Daniele è protettiva, ma non troppo: “Penso che i figli vadano protetti, ma che non debbano essere preservati dal- le esperienze della vita, dalla conoscenza. Non vanno tenuti sotto la famosa campana di vetro. Vorrei che Carlotta da grande fosse strutturata caratterialmente e libera di scegliere la sua strada. Vorrei che non crescesse viziata. Ci tengo a insegnarle il valore dell’impegno, del rispetto verso gli altri e verso se stessa. E a coltivare le sue passioni”.