- La conduttrice 47enne confessa: “Mi sento bene nella mia pelle”
- Si mantiene in forma allenandosi molto, tra padel e kickboxing
Eleonora Daniele a 47 anni si sente super in forma. La maternità le ha dato ancora maggiore forza. Con la figlia Carlotta, 4 anni, avuta dal marito Giulio Tassoni, si sente “rinata”. Lo confessa a Gente, che le regala la cover del giornale. Al settimanale parla del rapporto col suo corpo. “A scuola mi prendevano in giro, ero alta e secca, oggi mi piaccio più di quando ero ragazzina”, svela.
“Mi sento bene nella mia pelle e questo deriva dal fatto che sono soddisfatta del mio percorso di donna e di professionista”, sottolinea la conduttrice Rai. Non si ritiene vanitosa: “Non direi, non sono una che passa ore davanti allo specchio per prepararsi o rimirarsi. Piuttosto mi definirei un po’ egocentrica, mi piace fare un lavoro che mi porta a essere sopra un palcoscenico se questo si traduce anche nel fatto di poter mettere la mia immagine al servizio di buone cause”.
La Daniele non teme neppure il tempo che passa: “Non mi spaventa, anzi: per me è uno stimolo per tenermi in forma, per mantenermi giovane allenandomi come mai prima d’ora, tra padel e kickboxing, per far emergere la femminilità. E anche se dopo i 45 anni ti accorgi che qualcosa sta cambiando nel tuo corpo, ca- pisci che la testa ha un potere pazzesco. Essere diventata madre quattro anni fa di Carlotta mi ha donato forza mista a una leggerezza che non conoscevo. Oggi ho quella consapevolezza che mi porta a dire: ‘Mi piaccio di più di quando ero ragazzina’. Se ripenso a come mi sentivo una volta…".
La presentatrice di Storie Italiane poi torna con la mente all’adolescenza e rivela: “Ero insicura anche se ostentavo sicurezza, e sono cresciuta con la sindrome del brutto anatroccolo. Da bambina ero alta e secca secca, timidissima, a scuola mi prendevano in giro e mi chiamavano alicetta oppure Olivia, come l’amica di Braccio di Ferro. Ho due sorelle più grandi e quelle belle erano loro. Fino a un certo punto non avevo la sensazione di poter piacere. La consapevolezza di essere femmina è arrivata con il tempo”.
Le si domanda quando. “A 17 anni mi sono trasformata. Ero alta, avevo un corpo da donna, i ragazzi cominciavano a guardarmi con occhi diversi, mi dicevano che ero diventata un’altra Olivia, e si riferivano alla Newton-John di Grease. Migliorava la mia autostima ma l’insicurezza restava”, dice Eleonora. Come pure il dolore per il fratello Luigi, affetto da autismo, scomparso a soli 44 anni. Questo le ha provocato un forte dolore. L’insicurezza l’ha sconfitta con il lavoro, con l’autonomia, con l’amore del suo Giulio e poi la figlia, che è il suo faro.