''Il nostro è un amore come tra padre e figlia, non platonico'': Elettra Lamborghini parla del marito Afrojack

Elettra Lamborghini ha solo parole d’amore per il marito Afrojack. Al Corriere della Sera parla del 36enne, all’anagrafe Nick van de Wall, disc jockey, produttore discografico e remixer olandese di origini surinamesi. Il nostro è un amore come tra padre e figlia, non platonico, confessa la 29enne.

''Il nostro è un amore come tra padre e figlia, non platonico'': Elettra Lamborghini parla del marito Afrojack

Il 26 settembre i due festeggeranno i 3 anni di matrimonio. “Incredibile, il tempo passa veloce, sembra ieri. Festeggiamo in Svizzera, in un centro detox, sì fa ridere. Niente telefonini. Si mangia poco e niente. Le coppie che riescono a non litigare significa che sono davvero molto affiatate”, svela Elettra. Ha capito subito che Nick era il suo principe azzurro: “Ho deciso che volevo stare con lui”.

E’ buonissimo, paziente, ci siamo incastonati perfettamente. Tranquillo. Non mi piace uscire la sera, sono stanca, molto zen, non festaiola, vado a letto presto. Con lui posso essere me stessa, il nostro è un amore come tra padre e figlia, non platonico, ma incondizionato, gli voglio bene a prescindere”, spiega la Lamborghini. E’ legatissima ad Afrojack. 

Quando le si domandano i difetti del consorte, l’ereditiera confida: “Ma no, ognuno ha il suo carattere. Disordinato, ritardatario, ma lo sono tutti gli uomini, allora anche io faccio la doccia che dura tre anni, se guardi queste cose non vai da nessuna parte”. Lei non è gelosa di lui: Non me ne dà modo e nemmeno io. Non mi approccerei a un altro uomo nemmeno se mi pagassero, non me ne frega niente, ma era così anche prima di Nick, sto bene con i miei amici, i miei cani, i cavalli, i miei fan”.

Il 26 settembre la 29enne e il 36enne festeggeranno 3 anni di matrimonio in un centro detox in Svizzera

Elettra parla anche di Lolita: Il mio primo cavallo. Avevo dieci anni. Appena l’ho vista ho deciso che doveva essere mia. Me ne sono innamorata. Non ci dormivo la notte, per paura che la comprasse qualcun altro. Ho tormentato mio padre, finché un giorno, mentre la stavo montando, mi ha gridato: ‘E’ tua!’. Un momento che ricorderò per sempre”. Ha detto che l’animale le ha “salvato la vita”. La regina del twerking spiega: “A quell’età si passano momenti difficili. Lolita era la mia migliore amica, mia madre, mia figlia, il mio tutto, vivevo per lei, disegnavo solo lei. Quando è morta, tre anni fa, sono stata malissimo, non riuscivo ad accettarlo. Faccio fatica ancora adesso. Sono andata dallo psicologo per farmi aiutare. C’è gente che non capisce, ma il dolore che si prova per la perdita di un animale è forte, profondo, non va mai sminuito”.

Lascia un commento
Exit mobile version