Elisabetta Canalis: ''Viviamo con l’ansia, mia figlia non va più a scuola''. Ecco perché

  • La showgirl confessa quanto lei e il marito Brian Perri siano preoccupati per Skyler Eva
  • L’ex velina racconta di come stia gestendo la formazione della bambina di 6 anni

Elisabetta Canalis e il marito, il chirurgo ortopedico 54enne Brian Perri, sposato nel 2014, sono molto preoccupati. La showgirl 43enne lo confessa a F, che le regala la cover del settimanale. L’ex velina svela: “Viviamo con l’ansia, mia figlia non va più a scuola. Tutto a causa delle sparatorie che, purtroppo, negli States, dove la sarda vive con la famiglia, sono sempre più frequenti: l’ultima, in una scuola elementare in Texas, è avvenuta a fine maggio scorso, quando uno studente liceale di 18 anni, entrando nell’istituto e sparando all’impazzata, ha ucciso 21 persone, 19 vittime erano bambini.

Elisabetta Canalis: ''Viviamo con l’ansia, mia figlia non va più a scuola''. Ecco perché

Skyler Eva, 6 anni, frequenta una scuola francese a Los Angeles. Elisabetta racconta: “Chi vive a Los Angeles ha un’app sul telefono che ti avverte su ciò che succede nei dintorni tuoi o dei tuoi familiari ma questo, a volte, non fa che aumentare l’ansia”. Poi, parlando della figlia, svela che dal giorno di quella tremenda strage in Texas la piccola è più entrata in classe: “Da quel giorno mia figlia non è più andata a scuola. Mio marito mi ha detto: ‘Non puoi fare così, a settembre come facciamo?’”.

La showgirl confessa a F quanto lei e il marito Brian Perri siano preoccupati per Skyler Eva
L'ex velina dopo l'ultima strage in una scuola elementare in Texas è terrorizzata

La Canalis in questi giorni è in Italia con la sua famiglia. Sta rimandando la decisione riguardo l’educazione di Skyler e si gode le vacanze. Intanto sogna di tornare nel Bel Paese in pianta stabile, senza più fare la pendolare, anche se, visti gli impegni professionali del marito, ora non è possibile. 

In questi giorni la 43enne è in Italia con la sua famiglia

L’ex velina si augura che negli Usa la situazione possa migliorare e le scuole siano messe ancora maggiormente in sicurezza. “Si possono fare tanti discorsi sulla detenzione delle armi, ma la verità è che non puoi toglierle agli americani, fanno parte della loro cultura. Bisogna organizzare meglio la difesa, per esempio mettendo guardie armate nelle scuole”, spiega.