- Il direttore di TgLa7 ospite alla prima di Piero Chiabretti su Rai3
- Il giornalista 69enne commenta il successo di Francesca, 47 anni, con cui sta insieme da 12 anni
Enrico Mentana si siede da ospite al prima di Piero Chiambretti su Rai3. A Donne sull’orlo di una crisi di nervi parla per la prima volta molto apertamente della compagna Francesca Fagnani. In tv sottolinea: “E’ arrivata alla popolarità con mezzi suoi, il programma se l’è inventato lei”. Fa riferimento a Belve, trasmissione di grande successo di Rai2.
Mentana non ha paura delle domande di Piero, che gli chiede chiarimenti sulla sua fama di ‘cattivo’. “Potevo essere cattivo? No. Sono esigente. Il telegiornale è un prodotto incomprensibile per la maggior parte delle persone, è un programma che può modificarsi e deve essere buona la prima, sempre. Bisogna fare in modo di fare le cose per come si sono dette. Non è l'opera di un conduttore, ma un'opera di insieme. Se uno dice una cosa e l'altro non lo fa, fa sballare il lavoro di tutti gli altri. E’ come in ogni opera collettiva, bisogna che tutti facciano lo stesso lavoro perché se uno va al contrario, è la fine per tutti”, precisa il giornalista 69enne, direttore di TgLa7.
Si spazia dall’argomento Lilli Gruber, con cui la frattura si è ricomposta, e quello di un eventuale suo passaggio a Nove. Poi ecco arrivare il tema Fagnani. “Adesso che è di successo, viene attaccata”, gli fa notare Chiambretti. Enrico non si scompone a sentir nominare la 47enne, al suo fianco da ben 12 anni, e dice la sua a riguardo.
“Noi siamo stati più fortunati perché abbiamo conosciuto il successo da giovane. Quando sei ventenne, trentenne, credi che tutti ti vogliano bene e in realtà non è così. Questa cosa è tipica della popolarità, si porta dietro il suo contrario. Le persone note ti piacciono o non ti piacciono. Francesca è arrivata alla popolarità con mezzi suoi, con un programma che s'è inventato lei ed è passato da una rete che allora era piccola, è finita sulla Rai in seconda serata e poi promossa in prima. Tutto questo cosa porta? Grande popolarità ma anche il fatto che qualcuno, per invidia, per il gioco del massacro e della torre, ti critica. Questa è una vaccinazione”, commenta serafico Mentana.