Enzo Paolo Turchi non riesce a trattenere un pianto disperato durante il funerale di Raffaella Carrà. Il ballerino era legatissimo alla conduttrice, che è scomparsa a 78 anni lo scorso lunedì dopo una terribile malattia tenuta segreta fino all’ultimo. Con lei era stato protagonista di uno dei balli più famosi della storia della tv italiana, il Tuca Tuca. Era stato scelto da Raffaella per accompagnarla nella coreografia dell’omonima canzone del 1971, una delle più note della discografia dell’icona dello spettacolo.
Mentre scende le scalinate della chiesa a Roma dopo la messa d’addio per la Carrà, Enzo ha gli occhi carichi di lacrime. Quando parte l’applauso, l’ultimo, il copioso pianto gli solca le guance. A consolarlo ci pensa poco dopo la moglie Carmen Russo, anche lei presente e molto emozionata.
Già andando a rendere omaggio a Raffaella alla camera ardente in Campidoglio, il 71enne non aveva trattenuto la grande commozione. Intervistato da Repubblica aveva detto: “Io non ho parole. Mi avete visto, sto male, male, male. Perché fino a ieri ne parli, vedi i filmati… e adesso purtroppo è così. Io ho vissuto i primi 20 anni della mia carriera con lei girando il mondo e ho dei ricordi non solo del palcoscenico, ma della vita, del rapporto umano. Lei mi diceva: ‘Tu sei mio fratello’”.
“Il primo Tuca Tuca insieme lo abbiamo fatto a Canzonissima ’71, era nato per gioco ma ancora oggi la gente lo balla. Ma chi era importante lì era lei, perchè se lo avesse fatto un’altra il giorno dopo sarebbe stato dimenticato. Lei era una persona vera, tutto quello che faceva era vero, faceva tutto al massimo delle sue possibilità e la gente lo avvertiva. Mi dispiace dirlo, penso che come Raffaella non ci sarà più nessuno”, ha concluso.