L'attacco parte sempre da Il Fatto Quotidiano. Qualche tempo fa il giornale aveva messo sotto gli occhi di tutti la presunta evasione fiscale di Ezio Greggio contestata da Agenzia delle Entrate, Gdf e Procura di Monza: oltre 20 milioni ricevuti da Mediaset ma, secondo chi indaga, finiti in Irlanda e soprattutto a Monaco, residenza dichiarata da Greggio, però contestata come fittizia. Il conduttore, che dal 28 ottobre sarà di nuovo in tv con "Striscia la notizia" al fianco di Michelle Hunziker, sul social aveva subito smentito. Oggi in un articolo firmato da Thomas Mackinson si legge: "L’inchiesta è conclusa e ora si attendono notizie dai suoi legali su un’ipotesi di accordo col Fisco che consentirebbe al telecastigatore dei furbi di pagare fino a un terzo delle somme pretese e di alleggerire le eventuali conseguenze penali, ammettendo però davanti all’Italia intera d’aver fatto – è il caso di dire – il “volpino”".
Il giornalista mette sotto la lente di ingrandimento l'acquisto di un elicottero da parte di Greggio costato 3,5 miòlioni di euro nel 2005. Sarebbe stato comprato con una serie di trovate ad hoc per aggirare opportunamente l'Iva.
"Dalle carte emerge come a prospettare la rotta più conveniente per nascondersi dal fisco italiano fossero stati gli stessi uffici di AgustaWestland, società al 100% di Finmeccanica a sua volta controllata (al 30%) dal Tesoro. Come dire, con una metafora, che lo Stato fa la guerra agli evasori con una mano e fornisce loro gli strumenti per aggirare il fisco con l’altra. L’elicottero è un A109 Power “Elite”, modello di punta per pochi fortunati - scrive Mackinson - A sovrintendere la vendita è l’ex ad Finmeccanica Giuseppe Orsi, oggi sotto processo per corruzione internazionale. Ma l’acquirente è lui o non è lui? 'Cerrrto che è lui', direbbe Greggio. Il suo nome, va detto, nel contratto non compare ma la sigla d’immatricolazione I-EGGG offre un primo indizio. E' poi Greggio Ezio a dare istruzioni sulle finiture, dal colore dei tappetini all’altezza del logo. A comprarlo, formalmente, è però 'Swift Copter', società di diritto britannico con sede a Londra che risulta cambiare più denominazioni (Goldbox, Aquarius Corporate…), possedere effettivamente un elicottero e veleggiare per la sopravivenza tra ingenti perdite. Greggio spunta, stavolta nero su bianco, in una scrittura privata tra Agusta e la promissaria acquirente nella quale si impegna a presenziare ad alcuni eventi a scopo promozionale 'che diano risalto al ruolo dell’elicottero nel trasporto Vip'. Attività senza compenso, si precisa, perché 'valorizzate nelle determinazione del prezzo dell’A109'. Che infatti non sarà quello di listino. E non è l’unico sconto".
Per usufruire dell'esenzione, l'elicottero avrebbe dovuto operare soprattutto fuori dal territorio italiano. Il quotidiano, però, portando a supporto i registri Enac, spiega che ancora oggi il velivolo è "basato all’aerodromo utilizzato da Agusta e dall’Aeroclub Vergiate, per qualcuno Padania, ma pur sempre Italia". E chiarisce: "Nel contratto viene definito uno sconto di 300 mila euro in cambio di un impegno di Swift Copter a garantire nell’arco di tre anni la disponibilità del velivolo a fini dimostrativi per un minimo di 200 ore, una scrittura privata che – alla luce degli altri elementi – sembra una specie di assicurazione in caso di accertamento di utilizzo in Italia".
Ezio farà luce stavolta o si limiterà di nuovo a un semplice tweet?