Fabrizio Corona è stato condannato anche in appello. Pena ridotta: un anno e otto mesi. Si è concluso così uno dei tanti processi che vedono protagonista l'ex manager dei paparazzi, accusato di aver corrotto una guardia carceraria per far entrare una macchina fotografica a San Vittore quando era detenuto. In questo modo realizzò il famoso reportage con le foto dietro le sbarre. Un servizio, che secondo l'accusa, gli fece incassare circa 20 mila euro. All'agente penitenziario, invece, ne vennero dati 4 mila
Fabrizio, difeso dall'avvocato Giuseppe Lucibello, nel procedimento di primo grado aveva risarcito il Ministero di Giustizia con 8 mila euro. Le condanne a suo carico, come si apprende dall'Ansa, si accumulano e la difesa ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali, dopo l'ordine di esecuzione con sospensione del sostituto pg di Milano per la condanna definitiva a un anno e cinque mesi riguardante la vicenda dei foto-ricatti e per due patteggiamenti definitivi per aver speso del denaro falso. Un totale di due anni e otto mesi. Tre condanne decisamente più pesanti, però, non sono ancora definitive: i 4 anni in primo grado per bancarotta e i 5 anni in appello a Torino per estorsione a David Trezeguet. A queste si aggiunge la richiesta della procura di Milano di applicare all'ex manager dei paparazzi la sorveglianza speciale.
Nel frattempo, Fabrizio sta per debuttare come conduttore: sarà al timone di un nuovo people show, "Libertà di Parola", in onda dal 2 aprile alle 21 su Canale Italia. Un'operazione che ha come obiettivo far rinascere dalle ceneri un genere portato al successo da Gianfranco Funari, indimenticato presentatore di "Abboccaperta".