Fabrizio Corona sui suoi profili sul social posa insieme al personale trainer. "#goldgym #romanoperrucci #sipuede", cinguetta l'imprenditore, tornato a casa grazie al Tribunale di Sorveglianza che ha detto di sì all'affidamento ai servizi sociali sul territorio.
Un giorno fa Fabrizio Corona, nel mandare online un suo scatto rubato mentre sale in auto, aveva commentato: "Essere liberi, liberi di essere #tueboyisbackintown #sipuede #fabriziocorona", poi è arrivata sul social la foto in cui l'ex re dei paparazzi posa con il personal trainer. Fabrizio Corona indossa una felpa, ha il cappuccio tirato su, sul braccio ricamata la scritta che più lo rappresenta, "Se puede", diventata un suo marchio di fabbrica, un vero e proprio brand.
Fabrizio Corona accanto a quello che dovrebbe essere il suo personal trainer sul social non sorride, ha la faccia da duro, come pure l'istruttore di fitness: entrambi paiono usciti da un film d'azione.
Tornato a casa, il 41enne, sta riprendendo pian piano di fili della sua esistenza, tra appuntamenti di lavoro, meeting e molto altro. Ha però una serie di limitazioni imposte dai giudici: non può rilasciare interviste, non può diffondere foto e non può utilizzare i social network. E allora ci si chiede come mai i suoi profili invece continuino a pubblicare in Rete molto di lui...
Fra le altre prescrizioni, Fabrizio Corona ha il permesso di uscire di casa tra le 6 e le 23 e nel fine settimana tra le 10 e le 24. Dovrà restare in Lombardia e potrà usare il telefono soltanto per esigenze di lavoro e famiglia, a meno di permessi speciali. Attraverso i suoi cari e il lavoro dovrà riabilitarsi. Un ultima raccomandazione: dovrà anche frequentare obbigatoriamente il Sert, il servizio per le tossicodipendenze.
Don Mazzi, che l'ha avuto in affidamento nella sua comunità, ha dichiarato a Gente: "Fabrizio Corona era già da tempo scarcerato e viveva da maggio a Lonate Pozzolo, in una delle tante strutture della mia comunità Exodus. Si è comportato sempre bene nonostante la solita stampa e i soliti giornalisti avessero spesso e volentieri scritto un sacco di stupidaggini e di notizie assolutamente non veritiere e mal interpretate. Santo non lo è mai stato, ma ha lavorato bene e ha attuato diligentemente il programma predisposto. Finalmente è stato affidato ai servizi sociali del territorio, per scontare la pena residua, cioè meno di sei anni (siamo sempre nell'assurdo!). Era quello che da tempo desideravo. Fabrizio è molto cambiato. Ha sofferto molto, ha subito ingiustizie inspiegabili. Il giudice ha posto anche sul territorio limiti ben precisi e importanti per continuare la formazione. Può seguire la sua azienda. Ha orari definiti per uscire e rientrare. Deve continuare la consulenza con lo psichiatra e io lo seguirò come ho sempre fatto".